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La Marionetta e il Burattino

La Marionetta e il Burattino

Autore/i: Fagioli Massimo

Editore: Nuove Edizioni Romane

premessa dell’autore.

pp. 256, Roma

Secondo dei tre volumi di Massimo Fagioli, La marionetta e il burattino è il libro dei molti significati.
Significato di sviluppo delle scoperte di Istinto di morte e conoscenza; significato di coerenza del discorso psicoanalitico reale; significato di coraggio, costanza e lavoro per il processo di conoscenza.
Lo sviluppo delle scoperte sta nell’ampiezza della visione dei problemi e delle dinamiche psicoanalitiche che, oltre a centrarsi su dinamiche specifiche di rapporto interumano, si svolge comprendendo tutta la “metodologia” freudiana che oppone al disumano del malato psichico un disumano più regressivo fino all’annullamento più totalizzante.
La coerenza del discorso sta nello svolgimento degli accenni che, contenuti nell’ambito dei due pilastri del primo volume (la dinamica fondante la pazzia umana e la nascita dell’Io dell’uomo), trovano la loro concretezza teorica soprattutto nel capitolo che demolisce il concetto e la dinamica dell’identificazione e nel capitolo che chiarisce la reale dimensione del desiderio nel rapporto interumano.
Il significato di coraggio, costanza, lavoro per il processo di conoscenza, si vede nel momento in cui si consideri il contesto storico nel quale il libro è stato scritto, ovvero nel contesto dell’operazione culturale di isolamento ed eliminazione cui il primo volume era stato sottoposto.
La marionetta e il burattino è il libro dalle molte scoperte.
Scoperta della resistenza; scoperta dell’inevitabile controtransfert psicotico del “metodo” freudiano; scoperta dall’identificazione come prassi e teorizzazione del dominio nella società borghese; scoperta del desiderio come reale rapporto interumano; scoperta del metodo rivoluzionario (la maschera) e, infine, la fondamentale, scoperta della donna.
Ed è il libro stesso con il suo essere come è, scientificamente rigoroso e profondamente poetico, tanto da giungere a fare della poesia sulla dimensione più orribile e terrificante dell’uomo, la schizofrenia, che si costituisce come donna e rappresenta la donna come dovrebbe “essere e come dovrebbe fare, resistendo alle tre streghe dell’annullamento, negazione e sadismo, resistendo alla tragedia della castrazione cui la violenza della società (non dell’uomo) la obbliga,, resistendo al tentativo continuo di confonderla sulla propria realtà umana che non è mancanza di pene ma inconscio mare calmo e desiderio come per l’uomo.
La marionetta e il burattino è il libro che è centrale nel lavoro dell’autore, nel tempo e nella teorizzazione, come è centrale, nelle tre dimensioni dell’essere, il bambino, la donna, l’operaio, la dimensione donna che non può essere né può illudersi di poter essere senza le altre due.
La pena di simile illusione sarebbe quella di tornare ad essere la strega che fornica con il diavolo, di tornare a fare la ribellione del castrato, la ribellione dell’odio e della violenza inutile, la pena del rogo del desiderio cieco, della pazzia della coazione a ripetere l’odio e rabbia eterna.

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