La Marchesa De Brinvilliers e le Signore dei Veleni
Autore/i: Bàccolo Luigi
Editore: Rusconi Libri
prima edizione.
pp. 224, nn. tavole a colori e b/n f.t., Milano
Era il veleno che tanti alchimisti e tante fattucchiere avevano cercato nelle insonni notti stregonesche senza mai riuscirvi: il veleno infallibile e irriconoscibile. Il veleno «della successione», capace di risolvere senza chiasso, nel segreto delle famiglie, problemi di eredità e di amore, figli che volevano affrettare l’eredità paterna, mogli ansiose di sgombrare il letto dal marito vecchio per occuparlo con l’amante giovane, mariti che nutrivano intenzioni del tutto simili nei riguardi della moglie fastidiosa. Si apriva uno sterminato campo di azione per gli aristocratici e per i plebei, in una società fastosa ma, tuonano i moralisti, sostanzialmente marcia. Il Re Sole dovette rendersi conto che la Francia splendida che lui illuminava con le vittorie dei suoi eserciti era una nave pavesata a festa ma con un morto – un bel mucchio di morti – nella stiva. Parigi palpito, si indignò, tremò e si diede a piena gola al delirio del pettegolezzo, trovando ben presto il suo corifeo nella Marchesa de Sévigneé, che dell’affare riempì le sue splendide lettere alla figlia signora de Grignan.
Il secolo diciassettesimo è il secolo del Re Sole e di Colbert, di Molière e di Racine, di La Fontaine e di Corneille, il secolo di san Vincenzo de’ Paoli, ma è anche il secolo di un firmamento di dame scellerate, di preti miserabili e di streghe nefande, tutte intente a ordire trame diaboliche intessute di malefizi, di stregonerie, di messe nere, di filtri d’amore e di morte, e soprattutto di venefìci. «Viviamo sotto l’impero della stella del crimine» sentenziava Madame de Sèvignè, maligna primadonna dei salotti parigini; tempi, questi, le faceva eco La Rochefoucauld, «di parricidi e di veleni».
Quelle dame e quelle donnette di forte temperamento e eccellenti nell’intrigo formano l’argomento del presente libro, ma sopra tutte, per il rango, la personalità fuor del comune, geniale nel delitto e nobile e lucida fin sul patibolo, la Marchesa de Brinvilliers. Giovane, bella, intelligente, buona conoscitrice degli uomini e delle loro debolezze, un’infanzia ricca di sesso ma povera d’amore, la Marchesa aveva un temperamento indomito, una sensibilità acutissima sul punto dell’onore, e per il sesso, l’avidità e la furia di rancore non esito a intraprendere azioni definitive, a sterminare con accorte dosi di infernali misture l’intera sua famiglia.
Luigi Bàccolo ripercorre i fatti della cronaca, le imprese perverse, la prigionia, l’istruttoria e il processo, fino alle drammatiche ore della rigenerazione nell’orrore della tortura e del patibolo. Ma, ben oltre la registrazione dei dati documentari, l’autore non evita lo scavo nelle contraddizioni di una personalità che fu eccezionale nel male come nel bene, affronta gli inquietanti interrogativi che hanno suggestionato schiere di scrittori e di biografi, e restituisce dignità storica a una vicenda tragica e in qualche modo esemplare dei costumi di un’epoca.
Di sangue paterno lombardo, ma nato a Savigliano in Piemonte, Luigi Bàccolo ha esordito nella letteratura con un saggio su Pirandello (Bocca, 1948), che ebbe sulla «Critica» le lodi di Benedetto Croce.
In seguito, i suoi interessi si orientarono verso il mondo del Settecento italiano e francese: nacquero cosi i suoi libri più noti, un ritratto del marchese de Sade (Ubaldini, 1970), un saggio su Casanova (Casanova e i suoi amici, Sugar, 1972) e una vita di Alfieri (Il Signor Conte non riceve, L’Arciere, 1978). Di Sade ha curato il Teatro (Sugar, 1970), il Diario inedito (Rizzoli, 1973), le Lettere da Vincennes e dalla Bastiglia (Mondadori, 1976); con Piero Chiara ha curato un Casanova erotico (Sugar, 1975), al quale ha fatto seguire una Vita di Casanova (Rusconi, 1979). Tra le sue opere recenti: Amore a quattro voci (Fògola, 1980); Il mormorio delle passioni nascenti (L’Arciere, 1981); Restif de la Bretonne (Garzanti, 1982); Il commiato del Mago e delle Fate («L’Artistica», 1982).
È stato collaboratore della «Stampa», del «Mondo», dell’«Espresso» e del «Ponte». Collabora attualmente al «Resto del Carlino».
Argomenti: Complotti e Cospirazioni, Sistemi di Potere, Storia dei Costumi,