La « Locuzione Artificiosa »
Teoria ed esperienza della lirica a Napoli nell’età del manierismo
Autore/i: Autori vari
Editore: Bulzoni Editore
unica edizione, premessa e cura di Giulio Ferroni e Amedeo Quondam.
pp. 444, Roma
Dalla premessa di Giulio Ferroni e Amedeo Quondam:
Questo volume intende offrire una raccolta di materiali spesso di difficile reperimento, se non sconosciuti, su cui avviare un’analisi dell’esperienza della lirica in un tratto parziale e determinato storicamente della cultura italiana nell’età del manierismo. Questa scelta è fondata sulla constatazione che la definizione precisa di un fenomeno così complesso e articolato come è il manierismo (soggetto a discussioni appassionate e a contestazioni talvolta troppo frettolose) passa necessariamente attraverso la ricognizione documentata e la ricostruzione anche minuta delle situazioni culturali delle diverse zone geografiche italiane.
La scelta di Napoli deriva sia da precedenti esperienze di studio, sia dalla possibilità di seguirvi un discorso letterario omogeneo basato sul sostanziale privilegiamento del genere lirico, che costituisce l’esperienza più vistosa, anche in senso quantitativo, della produzione poetica nel Regno, in un arco cronologico che si situa nella seconda metà del Cinquecento.
L’articolazione dell’antologia in due parti distinte (teoria ed esperienza), ma strettamente collegate, permette di tracciare in modo analitico un percorso storico che tenga conto non soltanto – secondo gli schemi antologici tradizionali – della diretta attività lirica, ma ne individui il continuo e problematico rapporto con un contesto teorico.
Le due parti sono state curate, rispettivamente: la prima da Giulio Ferroni, la seconda da Amedeo Quondam. Le introduzioni generali ai due settori vanno necessariamente integrate – specialmente per quanto concerne notizie e riferimenti biobibliografici – con le premesse ai testi.
Nei casi in cui un autore sia presente in tutt’e due le parti (Minturno, Pellegrino, Cortese) le notizie biobibliografiche sono date soltanto nella prima ricorrenza. Per quanto riguarda i criteri d’annotazione dei testi, occorre rilevare il diverso comportamento nelle due parti: i testi di teoria necessitano infatti d’un commento che non soltanto ne segnali le referenze problematiche e le citazioni, ma sia in grado di situarne la collocazione all’interno della tradizione teorica cinquecentesca, con una particolare attenzione alla chiosatura di termini tecnico-retorici specifici di questa tradizione; i testi lirici sono stati invece corredati d’una semplice spiegazione lessicale (che non va oltre l’indicazione d’usi sinonimici più praticabili, cercando di confinare quindi il «commento» al livello minimo di controllo della polivalenza e ambiguità della scrittura poetica), che a tratti si risolve in interventi di scioglimento di situazioni sintattiche intricate; sono state infine indicate le eventuali occasioni o destinatari dei testi.
L’antologia è dedicata all’amico Riccardo Scrivano, che ci ha introdotto ai problemi del manierismo e della cultura cinquecentesca, e ha sempre seguito il nostro lavoro con attiva presenza di discussioni, di preziosi suggerimenti e, talvolta, di amichevole quanto proficua polemica.