La Letteratura e il Male
Autore/i: Bataille Georges
Editore: Rizzoli
premessa dell’autore, traduzione di Andrea Zanzotto.
pp. 216, Milano
Georges Bataille, conosciuto in Italia soprattutto come teorico dell’erotismo e come romanziere, viene finalmente presentato (dopo la pubblicazione di Nietzsche. Il culmine e il possibile in cui le pagine di diario, gli scritti polemici, le annotazioni e i testi critici si fondono in una meditazione sul pensatore tedesco inteso – e completamente accettato – come filosofo del Male) nella sua veste più legittima, ricca e ancora poco conosciuta di filosofo e di critico letterario.
Le usuali definizioni del Male e del Bene nella visione di Bataille si capovolgono: accedere al Male e contestare il Bene è la condizione stessa della libertà. Ed è in questa prospettiva, fortemente attuale, che va inquadrato La letteratura e il Male con i saggi dedicati a Emily Brontë, Baudelaire, Michelet, Blake, Sade, Proust, Kafka e Genet. Il Male, per Bataille, rappresenta l’antitesi di tutto ciò che viene convenzionalmente accettato come Bene: l’uomo si distingue dagli animali poiché rispetta una serie di divieti e di interdizioni. Ma questi divieti e queste interdizioni sono anche ambigui e perciò l’uomo deve violarli in quanto la loro trasgressione non è atto di ignoranza ma atto di coraggio in cui egli si realizza.
L’espressione più acuta, e consapevole allo stesso tempo, di questa coscienza di trasgredire è rappresentata, per Bataille, dalla letteratura che lancia la sua sfida al convenzionale.
La letteratura autentica è sempre «prometeica» perché mette in discussione i principi di una uniformità e di una prudenza essenziali. Di conseguenza lo scrittore autentico è colui che osa contravvenire alle leggi fondamentali della società e sa di essere «colpevole». Potrebbe riconoscere i suoi torti, pentirsi, integrarsi; invece il peccato e la condanna rappresentano ai suoi occhi il «culmine» della propria realizzazione.
Georges Bataille nacque il 10 settembre 1897 e morì l’8 luglio 1962. Compiuti gli studi al liceo di Reims e all’Ecole des Chartes, entrò nel 1922 alla Biblioteca Nazionale. Del 1923 è la lettura per lui fondamentale dei testi niciani. Nel 1926 scrive l’Anus solaire. Nello stesso periodo fonda la rivista «Documents» ed entra in contatto con i surrealisti ostili a Breton. Successivamente collabora a «La Critique Sociale», scrive Le Bleu du Ciel e porta a termine la ”Somme athéologique” formata da l’Experiencie interieure, Le Coupable e Sur Nietzsche (Nietzsche. Il culmine e il possibile). Nel 1946 fonda la rivista mensile «Critique» e nel 1949 pubblica La part maudite. Seguono L’erotisme e, nel 1957, La littérature et le Mal.
Argomenti: Filosofia, Filosofia Occidentale,