La Letteratura delle Immagini nel Cinquescento
Autore/i: Savarese Gennaro; Gareffi Andrea
Editore: Bulzoni Editore
introduzione di Gennaro Savarese.
pp. 496, ill. b/n, Roma
È noto che nel Cinquecento si ebbe una straordinaria produzione di imprese, emblemi, motti, alla quale contribuirono spesso letterati di prima grandezza, e che in parallelo alle teorie sulle arti figurative si sviluppò tutto un filone di repertori per soggetti di pitture e sculture. Questo fenomeno, però, risulterebbe superficiale e senza radici, come è spesso accaduto in passato anche a grossi nomi della critica letteraria, se non si tenesse conto delle condizioni culturali, religiose, sociali che determinavano quegli esiti più facilmente percepibili, e che concorrevano al costituirsi di una cultura delle immagini comune a filosofi e letterati, artisti e politici. La filosofia, soprattutto quella di stampo neoplatonico, esoterico, simbolico, lo studio sulla mitologia antica, che rinnovava miti arcaici con istanze culturali nuove e i fermenti religiosi, spesso eterodossi, presenti nella vita del Cinquecento, ebbero una parte assai più notevole di quanto a prima vista possa apparire nel condizionare la comune imagerie relativa al simbolismo di affetti e passioni, virtù e vizi, credenze religiose e ordini sociali.
Gennaro Savarese, nato a Solofra nel 1924, è ordinario di letteratura italiana nell’Università di Roma. È autore di libri su Parini, Leopardi, De Sanctis, Saba e di studi su Ariosto, Genovesi, Svevo e altri scrittori. Ha curato inoltre testi di Genovesi, Parini e De Sanctis.
Andrea Gareffi e nato a Genova nel 1949. Si è occupato di diversi aspetti della cultura cinquecentesca in scritti usciti su riviste. Ha pubblicato la Judit del Della Valle e le commedie di Lorenzo Strozzi.
Argomenti: Libri vari,