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La Guerriera Gentile

La Guerriera Gentile

Una donna in lotta contro il regime cinese

Autore/i: Kadeer Rebiya

Editore: Edizioni Corbaccio

con Alexandra Cavelius, prologo dell’autrice, postfazione di Alexandra Cavelius, traduzione dall’originale tedesco di Leonella Basiglini.

pp. 396, nn. fotografie a colori f.t., Milano

«Voglio essere madre di tutti gli Uiguri, la medicina che lenisce le loro sofferenze. Il fazzoletto che asciuga le loro lacrime, il tetto che li protegge dalla pioggia.»

Rebiya Kadeer, cinese di etnia uigura, si batte da anni per rivendicare i diritti più elementari del suo popolo perseguitato dal governo di Pechino.
Privata dei suoi beni, imprigionata, minacciata nei suoi affetti più profondi – il marito e i figli – ha deciso di non tacere e di continuare nonostante tutto a combattere la sua guerra pacifica con le armi della parola e dell’esempio.

Rebiya Kadeer, la più nota dissidente della Cina, si racconta in questo libro che è un’autobiografia e una fotografia lucida e impietosa di un regime spietato. Ha assistito al fallimento disastroso del grande balzo in avanti, ha subito la rivoluzione culturale, con la famiglia di etnia uigura e religione musulmana è stata cacciata più volte dalla propria terra e più volte ha dovuto ricominciare tutto daccapo. Da semplice lavandaia è diventata imprenditrice e miliardaria: è stata a lungo il simbolo della donna emancipata nella Cina convertita ai neocapitalismo e ha partecipato alla Quarta conferenza mondiale sulle donne dell’ONU di Pechino nel 1995. Ma da quando si è rifiutata di dissociarsi dalle parole del marito, dissidente ed esule negli Stati Uniti, Rebiya Kadeer è stata sottoposta a una feroce persecuzione e i suoi undici figli hanno subito ritorsioni e rappresaglie. Imprigionata, ha trascorso in carcere cinque anni, fino al 2005, quando è stata rilasciata in seguito a un accordo con gli Stati Uniti, dove attualmente risiede insieme al marito e a sei figli, e da dove continua a tenere alta l’attenzione sulle violazioni dei diritti umani da parte della Cina. Candidata tre volte al premio Nobel, nel 2004 ha ricevuto il premio Rafto per i diritti umani.

Nata nel 1948 tra i monti dell’Altay, nell’ex Turkestan orientale (l’attuale Xinjiang cinese), Rebiya Kadeer lotta da sempre per il riconoscimento dei diritti civili del popolo uiguro in Cina. Dal marzo 2005 vive in esilio negli Stati Uniti insieme al marito e a sei dei suoi undici figli. Da qui conduce una lotta appassionata in difesa dei suoi connazionali e raccoglie prove per trascinare davanti al Tribunale internazionale i responsabili di esecuzioni e arresti arbitrari in Cina.

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