La Grande Storia di Roma
Dall’alba al tramonto
Autore/i: Spinosa Antonio
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
pp. 534, Milano
È vero che i sette re di Roma furono in realtà almeno otto? E come si chiamava la moglie di Romolo? Nessuna paura. Se non lo sapete, la colpa non è vostra, ma, con molta probabilità, dei tanti libri di storia destinati ai soli addetti ai lavori o dei «tomi famigerati» che ci hanno insegnato a odiare le date sui banchi di scuola.
Con questa storia di Roma, Antonio Spinosa, autore di numerose biografie di successo, risponde appunto alle piccole e grandi questioni dimenticate dalla storia ufficiale e ripercorre gli eventi capitali e gli episodi misconosciuti che hanno segnato la nascita, l’ascesa e infine il declino della città fondata da Romolo: dall’uccisione di Remo alla deposizione di Romolo Augustolo nel 476 d.C. Sempre attento alle fonti classiche, l’autore ricostruisce in un lungo e appassionato racconto le vicende più note e quelle trascurate sotto il peso delle battaglie e delle guerre di successione dei Cesari: la diabolica scaltrezza di Tanaquilla, capace di governare Roma attraverso un re morto; il drammatico suicidio di Lavinia, travolta dall’onta di uno stupro; la tassa sull’orina grazie a cui Vespasiano passò direttamente dalla storia antica a quella del costume moderno; le trame di Messalina; i tradimenti adulterini di Caracalla; il culto fallico di Eliogabalo; il cavallo senatore di Caligola e la follia di Commodo, che nel 190 cambiò il nome di Roma in quello di Colonia Lucia Antoniana Commodiana. Da grande «narratore di storia», Spinosa scava alla ricerca delle ragioni che hanno reso grandi i romani, e lo fa principalmente dando un volto e un’anima ai personaggi, agli uomini e alle donne che di quegli eventi furono protagonisti: re, imperatori, consoli, condottieri, mogli influenti, avvocati, sacerdoti, amici e nemici di Roma. Da Muzio Scevola a Menenio Agrippa, da Coriolano a Giulio Cesare, da Cicerone ad Augusto, da Cleopatra a Zenobia, da Vercingetorige ad Attila: la storia della città che ha conquistato il mondo raccontata per la prima volta in ogni sua sfumatura.
Antonio Spinosa, nato nel 1923 a Ceprano (l’antica Fregellae), si dedica da anni a riscoprire e a reinterpretare eventi e personaggi che hanno cambiato il mondo e l’Italia in particolare. Si è inizialmente occupato dell’antica Roma e dell’epoca napoleonica con Cesare e Tiberio, Paolina Bonaparte e Murat, per poi inoltrarsi nell’età contemporanea con Starace. L’uomo che inventò lo stile fascista; I figli del Duce. Il destino di chiamarsi Mussolini; D’Annunzio. Il poeta armato; Mussolini. Il fascino di un dittatore; Vittorio Emanuele III. L’astuzia di un re; Hitler. Il figlio della Germania; Pio XII. L’ultimo papa; Salò. Una storia per immagini; Edda. Una tragedia italiana; Italiane. Il Iato segreto del Risorgimento; L’Italia liberata. Nel 1996, con Augusto. Il grande baro, è tornato alla storia antica. È altresì autore di ricerche storiche sulle persecuzioni razziali, di inchieste meridionalistiche (Il terzo mondo siamo noi; L’ultimo sud; ’Ndrangheta. la mafia calabrese), di saggi politici (Diario di una inquietudine; Mussolini razzista riluttante) e di costume (L’abc dello snobismo; Come si vive in Italia) o inerenti le crisi spirituali dei nostri tempi (Dottor Schweitzer e dintorni). E stato direttore del nuovo «Roma», dell’agenzia Italia, della «Gazetta del Mezzogiorno» e di Videosapere RAI. E stato inoltre inviato speciale del «Corriere della Sera» e del «Giornale». Ha vinto il Premio Estense, il Saint-Vincent, il Bancarella, il Premio Donna Città di Roma, ed è stato finalista al Premio Strega 1996 con il romanzo Piccoli sguardi.
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