La Fortuna del Pensiero di Giordano Bruno 1600 – 1750
In collaborazione con Istituto Italiano per gli Studi Filosofici
Autore/i: Ricci Saverio
Editore: Casa Editrice Le Lettere
avvertenza dell’autore, prefazione di Eugenio Garin, collana: Giornale Critico della Filosofia Italiana Quaderni diretti da Eugenio Garin n° 1.
pp. 410, Firenze
Fondato nel 1920 da Giovanni Gentile, il Giornale critico della filosofia italiana è, oggi, fra le riviste italiane di filosofia, una delle più vecchie. Nei settanta anni della sua vita ha pubblicato, nel campo storiografico, non poche ricerche, soprattutto sul pensiero italiano, con testi e documenti di grande rilievo. Sul piano teoretico è intervenuta a più riprese, nella sua lunga attività, specialmente nel dibattito filosofico in Italia. È nata così l’idea di dar vita, accanto alla rivista, e in collaborazione con l’Instituto Italiano per gli Studi Filosofici, con il quale istituzioni e accademie fiorentine hanno ormai lunga consuetudine di fecondo lavoro comune, a una serie di pubblicazioni che possano accogliere, necessariamente illustrati, testi e documenti già editi nel Giornale, o che lumeggino vicende e momenti importanti della sua storia. Insieme a questo tipo di contributi verranno pubblicati saggi di una mole maggiore dei consueti articoli di rivista, ma che rientrino per tipo e metodo di ricerca nell’ambito degli interessi della rivista stessa, con particolare attenzione alle vicende del dibattito filosofico in Italia e alla risonanza del pensiero italiano.
L’ampia esplorazione di Saverio Ricci si inserisce in quel contesto di rinnovate ricerche sull’opera di Giordano Bruno che hanno caratterizzato gli studi non solo italiani degli ultimi decenni. Mentre l’interesse per gli scritti e il pensiero di Bruno si è manifestato in ristampe, traduzioni e commenti in varie lingue, in esposizioni e biografie, si sono venuti sensibilmente modificando metodi e prospettive di indagine critica, e, aun tempo, vie d’avvicinamento e modi di lettura. A una più adeguata lettura di Bruno vediamo ora corrispondere puntualmente una sua più efficace e profonda presenza in zone finora insospettate, mentre la sua scoperta in autori del Seicento e del Settecento ci aiuta a intendere le ragioni stesse della sua efficacia e del suo fascino. In tal modo il libro di Ricci se arricchisce non poco la nostra conoscenza di due secoli almeno della storia del pensiero, illustrando le discussioni fondamentali in cui Bruno fu interlocutore esplicito o sottinteso, reca anche un eccezionale contributo alla valutazione di un grande pensatore all’alba del pensiero moderno.
Saverio Ricci si è formato alla Scuola Normale Superiore di Pisa sotto la guida di Eugenio Garin, e ha studiato prevalentemente aspetti e momenti della cultura filosofica e scientifica tra il XVI e il XIX secolo, cui è venuto dedicando articoli, saggi, cataloghi di mostre.
Premessa
Avvertenza
I. L’eredità di Lullo
- Nella tradizione luliana
- Ramisti e brunisti
- La clavis bruniana nel XVII secolo
II. Tra naturalismo e nuova scienza
- Seguaci inglesi il Northumberland Circle
- La questione copernicana e l’infinità dell’universo
- Infinitume Indefinitum: Wilkins, Descartes e More
III. Infiniti mondi, vortici cartesiani e spazio divino
- Tra Bruno e Galileo: Claude Bérigard
- Abraham von Franckenberg lettore del De immenso
- La grande macchina e il grande animale: il dibattito sull’infinito tra meccanicisti e vitalisti
- Bruno “napoletano”: dagli Investiganti a Giannone
IV. Dio e natura
- Bruno e Spinoza nel Dictionaire di Bayle
- Toland e la “propaganda” bruniana
- La critica delle religioni storiche
- Il nuiovo panteismo
V. Tra newtonismo e libero pensiero
- I newtonians e la pluralità dei mondi
- Contro i freethinkers
- Reazioni ed echi in Italia
- Lacroze e Heumann
- Ancora su Bruno e Toland, in Germania e in Francia
Indice dei nomi
Argomenti: Filosofia, Filosofia Occidentale, Pensatori, Rinascimento, Rinascimento Italiano, Scienza, Storia, Teologia,