La Fine della Storia e l’Ultimo Uomo
Titolo originale: The End of History and the Last Man
Autore/i: Fukuyama Francis
Editore: Rizzoli
introduzione dell’autore, traduzione di Delfo Ceni.
pp. 440, Milano
«Fukuyama ci dice dove eravamo e dove siamo e, cosa più importante, si chiede dove probabilmente saremo, con chiarezza e una sorprendente ampiezza di riflessione e di immaginazione.» (Allan Bloom)
Il saggio di Fukuyama riprende il provocatorio tema affrontato in un articolo pubblicato da “The National Interest” nel 1989: siamo alla fine della Storia e questo finale di partita investe davvero “l’ultimo uomo” e quindi tutta la società planetaria? Negli anni questa tesi ha continuato a suscitare accesi dibattiti, dato che le domande poste da Fukuyama, e le risposte che lui propone, riguardano la società politica moderna nel suo complesso e nelle sue interrelazioni e corresponsabilità. Esiste una direzione della Storia, una strada obbligata che, lungo i secoli, il genere umano ha percorso alla ricerca dell’originario paradiso perduto o di una condizione finalmente stabile? L’affermarsi del modello liberale come unico sistema politico ha segnato veramente l’ultimo tratto della Storia o si tratta, invece, di uno dei tanti momenti destinati a essere travolti da nuovi equilibri?
Un volume affascinante e provocatorio (best seller mondiale), che ha segnato un punto di estrema importanza nella riflessione politica del Novecento e costituisce uno tra i libri più controversi del dopo guerra fredda.
Francis Fukuyama (Chicago, 1952), laureato in Scienze politiche ad Harvard, decano di Facoltà alla Johns Hopkins University, ha focalizzato le sue ricerche sul ruolo del capitale sociale nell’economia moderna e sulle conseguenze del progresso. Ha pubblicato L’uomo oltre l’uomo: le conseguenze della rivoluzione biotecnologica (2002), Esportare la democrazia (2005) e America al bivio. La democrazia, Il potere e l’eredità dei neoconservatori (2006).