La Filosofia Perenne – L’Incontro fra le Tradizioni d’Oriente e d’Occidente
Dall’Io al Tutto: un viaggio filosofico attraverso i secoli e le culture
Autore/i: Zolla Elémire
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione, presentazione dell’autore, in sovraccoperta: Particolare di un dipinto tibetano Foto di Giorgio Lotti.
pp. 306, tavole b/n f.t., Milano
L’asservimento alle esigenze della produzione e il disincantato ottimismo, derivanti dalla diffusione planetaria dell’ideologia tecnico-scientifica, sono ormai i tratti distintivi della mentalità dell’uomo occidentale: ma sono davvero questi gli unici atteggiamenti possibili o i più consoni all’armonica convivenza con la natura e a una sua comprensione? E le contrapposizioni fra soggetto e oggetto, intelletto e sentimento, spirito e materia possono consentire all’uomo moderno di abitare felicemente nel mondo? Oltre ogni specialismo scientifico e dogmatismo storiografico, Elémire Zolla ricostruisce un percorso in cui le culture più lontane appaiono unite dal tentativo di cogliere la visione di ciò che sta dietro all’intervento eccessivo e all’uso intempestivo dell’intelletto dell’uomo occidentale. Si scopre allora che esiste una «metafisica unitaria», una filosofia perenne – recuperando un’espressione penetrata nella tradizione filosofica europea grazie a Leibniz, ma coniata già da Agostino Steuco nel XVI secolo – che, come una corrente celata, limpida e profonda, attraversa ogni civiltà nello sforzo di riportare alla luce la suprema perfezione, la mente naturale, che vive oscillando tra gli eterni poli del processo conoscitivo: lo e Universo. La mente naturale corrisponde alla dissoluzione delle rigide astrazioni che derivano dalla separazione di conoscente, conoscere e conosciuto, e permette di accedere alle infinite prospettive che sgorgano da uno stato di vuoto e di abbandono assoluto simile al confine evanescente fra veglia e sonno: qui solo l’attenzione è viva mentre le superstizioni delle leggi che dominano nella morale e nell’ordine dei fenomeni svaniscono nel pulsare ritmico della vita, nell’unità del Tutto.
Zolla riconduce in un’unica costellazione le visioni di poeti zen, di saggi taoisti, di monaci buddhisti, di maestri di karate, ma anche le geniali e spesso sconosciute intuizioni di indiscutibili «classici» del pensiero occidentale fra cui Meister Eckhart, Goethe, Bachofen, Baudelaire, Nietzsche, Heidegger e Djuna Barnes, che hanno saputo scavare nell’abisso dell’esperienza per indicare all’uomo il massimo scopo dell’elevazione intellettuale: il raggiungimento di quel vuoto originario che può plasmare la forma di ogni cosa, il conseguimento dell’unità di soggetto e oggetto nella visione, la fusione armonica dell’individuo nell’eternità della natura.
Elémire Zolla (Torino 1926) ha insegnato Letteratura anglo-americana all’Università La Sapienza di Roma. È uno dei massimi conoscitori mondiali delle filosofie orientali, in particolare dell’induismo e del buddhismo, oltre che delle tradizioni esoteriche in genere. Collabora alle pagine culturali del «Corriere della Sera». Tra le sue opere ricordiamo: Aure (Marsilio 1988), Archetipi (Marsilio 1990), Verità segrete esposte in evidenza (Marsilio 1990), Uscite dal mondo (Adelphi 1992), Lo stupore infantile (Adelphi 1994) e Le tre vie (Adelphi 1995). Nel 1996 ha pubblicato da Mondadori La nube del telaio.
Argomenti: Cultura, Filosofia, Filosofia Occidentale, Filosofia Orientale, Occidente, Oriente, Storia, Storia dei Costumi, Storia dei Popoli, Storia del Pensiero,