La Fabbrica della Memoria – Dalle Molecole alla Mente
Titolo originale: The Making of Memory
Autore/i: Rose Steven
Editore: Garzanti Editore
prima edizione, prefazione dell’autore, traduzione dall’inglese di Libero Sosio, saggi rossi, in copertina: foto di Frederick R. Stocker e Stanley Fitch 1980.
pp. 432, Milano
Come funziona la memoria? Mente e cervello, olismo e riduzionismo, neurobiologia e psicologia, computer e teatri della memoria, i meccanismi mnemonici degli animali e l’evoluzione dei neuroni: le conoscenze attuali, i loro presupposti teorici, le ricerche in corso, i problemi filosofici che sollevano, le prospettive per il futuro.
Per la scienza, gli anni Novanta saranno “il decennio del cervello”: i neuroscienziati dispongono ormai di una grande varietà di strumenti per comprendere i processi cerebrali, e possono così affrontare nuovi e promettenti filoni d’indagine. Tuttavia conoscere il cervello e capire i suoi meccanismi non significa avere una spiegazione scientifica della mente. La chiave per capire la mente, suggerisce Steven Rose, potrebbe essere la memoria. Infatti, se della memoria sono individuabili diversi livelli (morfologico, biochimico, fisiologico) e sono state localizzate alcune funzioni, essa deve essere considerata in ogni caso una proprietà dell’intero cervello – o addirittura dell’intero organismo. In questo saggio, Rose ripercorre la via lunga e tortuosa che ha condotto dalle prime ipotesi sull’apprendimento e sulla memoria nell’antichità alle moderne neuroscienze, tracciando una affascinante panoramica della situazione attuale nelle ricerche sul cervello. Ma soprattutto, partendo dalla propria esperienza concreta, lo scienziato inglese riesce a introdurre anche il profano nella vita quotidiana del laboratorio, illustrando le implicazioni economiche, sociali, filosofiche, ideologiche e politiche dell’attività di ricerca. Il lettore può così capire che cosa significhi oggi essere un neuroscienziato, progettare esperimenti, costruire e confutare teorie, vivendo la singolare frattura tra il presunto osservatore scientifico obiettivo e l’essere umano che vive fuori dal laboratorio. Rose indica il superamento di questa frattura in una nuova sintesi, in cui i contributi del neuroscienziato e dello psicobiologo devono essere integrati alle intuizioni del poeta e del romanziere, maestri nell’esplorazione di quella dimensione tutta soggettiva che è il passato conservato nella memoria.
Steven Rose, professore di biologia e direttore del Brain and Behaviour Research Group alla Open University, ha negli ultimi vent’anni investigato in laboratorio i meccanismi cellulari dell’apprendimento e della memoria. Fra le sue opere precedenti, sono state tradotte in italiano Il cervello e la coscienza (1973), La chimica della vita (1982), Il gene e la sua mente (1983). La fabbrica della memoria è stato insignito del Premio RhÙne-Poulenc 1993, riservato a opere di divulgazione scientifica destinate al grande pubblico.
Prefazione e ringraziamenti
- La ricerca della pietra di Rosetta
- La lettura della registrazione
- La formazione dei ricordi
- Metafore della memoria
- Buchi nella testa, buchi nella mente
- Anche gli animali ricordano
- L’evoluzione della memoria
- Molecole della memoria
- Gli organismo preferiti da Dio? Lumache di mare e cavallucci marini
- Nessun altro qui oltre a noi pulcini
- Ordine, caos, ordine: il quinto criterio
- Interludio: i laboratori non bastano
- Di cosa sono fatti i ricordi
Note
Indice analitico
Argomenti: Cervello Umano, Memorie, Mente, Neurofisiologia,