La Dimensione Nascosta
Il significato delle distanze tra i soggetti umani
Autore/i: Hall Edward T.
Editore: Casa Editrice Valentino Bompiani
introduzione di Umberto Eco, prefazione dell’autore, traduzione dall’inglese di Massimo Bonfantini.
pp. 260, nn. ill. b/n, Milano
Lo spazio “parla”, e parla anche quando non vogliamo ascoltarlo; parla per precise convenzioni culturali, ma anche in base a profonde radici biologiche. Stare a una certa distanza dal nostro simile – nell’atto erotico, nel rapporto d’affari, nella riunione politica, nella disposizione degli spazi urbani – ha un preciso significato. Il significato cambia con il mutare della distanza, e le distanze acquistano valori diversi in modelli culturali diversi. La distanza a cui è percepibile il nostro alito, per esempio, o la fascia termica che delimita la nostra zona di irradiazione, sono elementi di un ben definito linguaggio. La nuova scienza che studia questi fenomeni e la prossemica.
Il fascino della Dimensione nascosta – vicino a cui conviene anche ricordare l’altro testo ormai “classico” di Hall, Il linguaggio silenzioso – nasce dunque dall’applicazione di strumenti e metodi rigorosamente scientifici a una realtà (una “dimensione”) in cui vivevamo da sempre, senza accorgercene. Come scrive lo stesso Hall nella prefazione: “Esponendo la mia indagine sull’uso dello spazio dell’uomo, sullo spazio che mantiene fra sé e i suoi simili e che stabilisce intorno a sé a casa sua o in ufficio, vorrei portare a livello di consapevolezza molto di ciò che è preso per ovvio e pacifico. Così spero di aumentare la coscienza della nostra identità personale, di rendere più intense le nostre esperienze e di ridurre i fenomeni alienanti: insomma, di aiutare l’uomo a conoscersi un po’ meglio – e di restituirlo a se stesso.”
Argomenti: Antropologia, Essere Umano, Scienze Psichiche, Scienze Umane, Sociologia,