La Costruzione delle Alpi
Immagini e scenari del pittoresco alpino (1773-1914)
Autore/i: De Rossi Antonio
Editore: Donzelli Editore
prima edizione, in copertina: John Ruskin, The Aiguille Blaitière (particolare), 1856 ca.
pp. XXVI-424, 128 illustrazioni b/n, Roma
Per quanto paradossale possa a prima vista sembrare, le Alpi, così come oggi noi le conosciamo e le percepiamo, non sono sempre esistite. Esse sono state «costruite» attraverso un duplice processo: quello della trasformazione del territorio alpino, della materiale immissione e implementazione, in quel contesto, di progettualità e manufatti umani; e quello della conoscenza scientifica e artistica, della costruzione di un immaginario, di una rappresentazione e messa in scena delle montagne. Entrambi questi aspetti hanno conosciuto e conoscono una storia. Quest’opera – dedicata in particolare allo spazio alpino occidentale compreso tra Italia, Francia e Svizzera e impreziosita da un ricchissimo apparato iconografico – affronta proprio questo tema: la modificazione dell’ambiente e del paesaggio montano nel periodo compreso tra la seconda metà del Settecento, momento della scoperta delle Alpi da parte delle società urbane europee, e il definitivo fissarsi, attorno ai primi anni del Novecento, di un’idea di montagna legata alla metamorfosi turistica operata dalla Belle Époque. È in quei 150 anni che si insedia e si struttura quell’immagine del «pittoresco alpino» con cui ancora oggi per tanti versi siamo chiamati a confrontarci. Una storia fisica dunque, ma anche una ricostruzione dei differenti modi di guardare e di concettualizzare la montagna che hanno guidato la mutazione e il progetto dello spazio alpino. Una storia culturale e delle idee che si colloca a cavallo di molteplici terreni disciplinari: paesaggio e teorie estetiche, turismo e alpinismo, storia dell’architettura e delle infrastrutture, arte e letteratura, storia degli insediamenti, geologia e glaciologia, medicina, storia economica e sociale. Per seguire meglio questa complessa articolazione, viene proposto una sorta di «percorso di cresta» (tra Piemonte, Valle d’Aosta, regione insubrica dei laghi, Savoia, Delfinato, area lemanica, Vallese, Oberland bernese, Grigioni) che fa intravedere l’esistenza di culture e modi di guardare che travalicano le singole esperienze nazionali, disegnando una prospettiva europea di lunga durata che si riflette nel progetto contemporaneo di una macroregione alpina.
Antonio De Rossi, architetto, è professore ordinario di Progettazione architettonica e urbana e direttore dell’Istituto di Architettura montana e della rivista internazionale «ArchAlp» presso il Politecnico di Torino. Ha al proprio attivo diverse realizzazioni architettoniche e progetti di rigenerazione in territorio alpino. Con i due volumi La costruzione delle Alpi (Donzelli, 2014 e 2016) ha vinto il premio Rigoni Stern e il premio Acqui Storia.
Introduzione
I. – Uno sguardo inaugurale
- «Le laboratoire de la Nature»
- Alpine Aufklärung
- La forma delle montagne
II. – Voyages pittoresques
- La determinazione dei quadri e delle sequenze
- La confraternita anglosassone del pittoresco
- Romanticismo sardo-piemontese
III. – Dispositivi del pittoresco montano
- Il contrasto complementare come dispositivo che produce paesaggio
- Lo Châlet suisse e l’idea moderna di architettura alpina
IV. – L’apprivoisement delle montagne
- Guide turistiche e ipostatizzazione delle immagini
- La costruzione del tipico
- La conoscenza dell’alta quota
- La montagna come edificio
V. – Luoghi e spazialità del primo turismo alpino
- Santé e loisir: termalismo e villeggiatura
- L’albergo come interfaccia tra montagna e città
- L’aménagement dello spazio turistico montano
- Caratteri dell’architecture des loisirs
VI. – Linee verticali
- «Il n’y a plus d’Alpes»: l’invenzione della moderna strada di montagna
- Il laboratorio del Traforo delle Alpi Cozie
- L’infrastrutturazione delle montagne
- Paesaggi ferrati del Nord-ovest
- Palinsesti bellici
VII. – Torino e le Alpi
- Il Cai e la conoscenza scientifica della montagna
- La montagna dentro la città
- Intimismo alpino-piemontese
- Excursus sulla costruzione geologica del paesaggio subalpino
VIII. Microcosmi alpestri
- Turinetto Soprano e l’immaginazione della montagna
- Village suisse e Alpen Panorama
- Musei della montagna e museificazione dei siti alpini
IX. – Storie di costruzioni di luoghi
- La Valle d’Aosta, «la perla delle Alpi»
- Il lago Maggiore, «notre Riviera»
- Le Valli valdesi, «l’Israël des Alpes»
- La Valle Gesso, «paese delle acque»
- Le Valli di Lanzo, la «piccola Svizzera alle porte di Torino»
- Il Biellese, «costituzione geologica» e «industria»
- La valle di Susa e Bardonecchia, «stazione climatica non di ultim’ordine»
X. – «The playground of Europe»
- Le alpi della Belle Époque
- La montagna e il suo doppio: le fabbriche della salute
- Figure e dispositivi del playground
- Le ferrovie panoramiche
Epilogo. L’affaire du Cervin
Apparati
Elenco delle illustrazioni
Indice dei nomi
Indice dei luoghi