La Corona del Regno e Poesie Religiose
Autore/i: Ibn Gabirol Shelomoh
Editore: Città Nuova Editrice
unica edizione, a cura di Eliseo Poli.
pp. 280, Roma
Shelomoh Ibn Gabirol [Šelomo ben Yehuda ’Ibn Gabirol] (Malaga 1021/22 – Valencia 1057/58) è uno dei massimi poeti e filosofi del giudaismo andaluso. La sua opera poetica tocca l’apice dell’ispirazione e dello spessore religioso nella Corona del regno (Keter Malkut), poema in prosa rimata che canta la lode di Dio, e che dall’umile confessione del peccato eleva una commovente supplica alla sua misericordia. La bellezza e la profondità spirituale della Corona ne fecero un testo liturgico per il Giorno dell’Espiazione, più volte imitato e commentato.
Le Poesie religiose, nutrite nella lettera e nello spirito dalla Torah e dalla preghiera sinagogale, costituiscono una vigorosa svolta innovatrice rispetto alla tradizione precedente, e sono tra i frutti migliori della scuola poetica giudeo-spagnola.
Gabirol sa trasporre nelle sue composizioni la passione della propria ricerca spirituale e dare voce all’ansia e all’attesa di tutto il suo popolo.
Per questo i suoi canti assursero ad emblema della sua generazione e divennero esempio insuperato per le generazioni posteriori.
Nel quadro più ampio della collana «Tradizione d’Israele», la Biblioteca Chassidica intende presentare, in prima versione italiana, alcune delle opere più significative della letteratura chassidica. Ampie antologie di testi esegetici e omiletici, oltre a importanti raccolte di storie agiografiche, di leggende encomiastiche e di aforismi religiosi guideranno anche il pubblico dei non specialisti all’interno di un mondo che, nella sua complessità, costituisce l’unica vera e sincera novità dell’ebraismo religioso degli ultimi tre secoli. Sfuggito alla tenebrosa follia del nazismo, questo mondo sopravvive ancora oggi, e con straordinaria vitalità, particolarmente in Israele e a New York, e costituisce il background culturale di alcuni fra i massimi scrittori contemporanei, quali i premi Nobel I.B. Singer e E. Wiesel.