La Cina Scuote il Mondo
Titolo originale: China Shakes the World
Autore/i: Belden Jack
Editore: Editori Laterza
introduzione Owen Lattimore, traduzione di Giovanni Ferrara.
pp. XVI-800, Bari
Dall’introduzione:
«Alla fine degli anni trenta e durante la guerra Jack Belden era per me – ma penso anche per numerosissimi altri che pure erano stati in Cina più a lungo di lui – una figura leggendaria. Egli era l’uomo che conosceva il lato oscuro della Cina, dove vi attendevano in agguato i pidocchi. La maggioranza di noi era – eccettuati Edgar Snow e Agnes Smedley – gente ordinaria: o eravamo cresciuti in Cina, o vi eravamo venuti per assumere incarichi di lavoro concordati in precedenza, oppure, provvisti di borse di studio accademiche, per studiare la lingua. Jack Belden era invece venuto in Asia come marinaio scelto; e, saltato giù dalla sua nave a Hong Kong, aveva poi vagabondato per le città portuali e effettuato incursioni nell’entroterra. Sin dall’inizio egli sembra aver diffidato dell’intellighenzia, ed avere piuttosto simpatizzato con i diseredati e gli umili. Era l’uomo che conosceva la vita dei contadini sottoccupati, degli operai sottopagati e della cupa soldataglia sin nei suoi aspetti più scabrosi: il sesso, alcool, la droga.
Quando, nel 1937, cominciò l’invasione giapponese in grande stile, Jack Belden era già stato in Cina per cinque anni. Aveva visto una buona parte del paese – particolarmente le zone in cui l’urto dell’invasione giapponese sarebbe stato più brutale – e aveva un’infarinatura della lingua. A giudicare dagli indizi sparsi qua e la nei suoi scritti, si trattava della lingua della gente priva di istruzione o semialfabeta piuttosto che della lingua degli intellettuali e ideali scribacchini politici.[…]»
Argomenti: Cina, Conflitti Militari, Politica, Sistemi di Potere, Società, Storia, Storia dei Costumi, Storia dei Popoli,