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La Chiaroveggenza nel Passato

La Chiaroveggenza nel Passato

Autore/i: Pagenstecher Gustav

Editore: Fratelli Melita Editori

presentazione di Stefano Beverini, introduzione di Hans Driesch, prefazione di Walter Prince, introduzione dell’autore.

pp. 238, tavv. b/n f.t., ill. b/n, Genova

Dalla presentazione di Stefano Beverini:
«Anche la parapsicologia più rigorosa e scientifica – la “scuola americana”, per intenderci, nata con Joseph Banks Rhine negli anni trenta, alla Duke University – include la Chiaroveggenza nel passato, definita pure retrocognizione, fra le quattro fondamentali manifestazioni dell’E.S.P. Ciò che in termini forse anacronistici potremmo anche definire divinazione nel passato, affianca le più note telepatia, chiaroveggenza e precognizione.
In particolare, trai fenomeni retrocognitivi, la psicometria è senz’altro uno dei più interessanti e suggestivi. A dir la verità, il termine è un po’ infelice. Significa “misura dell’anima”, tanto che in psicologia designa il settore che comprende: test d’intelligenza, attitudinali e sulla personalità, tecniche proiettive, ecc.; perciò, nulla di paranormale. Che poi, dal greco “psyché”, sia derivato l’attuale “insieme delle funzioni psicologiche dell’uomo”, cioè il concetto di psiche, è un altro aspetto del problema etimologico. Quando, nel 1849, il medico americano Joseph Rhodes Buchanan divulgò, nel Journal of Man, alcune sue “strane esperienze”, usando, per la prima volta in metapsichica, la parola psychometry, l’uso di questo termine si diffuse. Gli esperimenti del Buchanan erano in parte analoghi a quelli successivi del nostro Autore, che all’epoca addirittura non era ancora nato. Siamo di fronte a un fenomeno di retrocognizione che viene definito psicometria, se un sensitivo, toccando degli oggetti (detti “induttori”), descrive episodi a cui l’oggetto fu presente, o racconta la storia dell’oggetto stesso, o narra avvenimenti di persone che lo hanno posseduto. In tempi più recenti, alcuni studiosi preferiscono distinguere la casistica con altri due vocaboli: psicoscopia e chiaroveggenza tattile. Il primo indica l’oggetto che “narra la propria storia”: ed è proprio il contenuto di codesto libro.[…]»

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Argomenti: Parapsicologia,

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