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La Banalità del Male – Eichmann a Gerusalemme

La Banalità del Male – Eichmann a Gerusalemme

Titolo dell’opera originale: Eichmann in Jerusalem. A rapport on the banality of evil

Autore/i: Arendt Hannah

Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore

nota dell’autrice, traduzione dall’americano di Piero Bernardini.

pp. 320, Milano

Un’opera che è ormai un classico della riflessione sull’errore del XX secolo. Un libro scomodo, perché pone domande che non avremmo mai voluto, e Spesso non vogliamo ancor oggi, farci. Le poche risposte che ci fornisce non hanno la ressi-durante sicurezza dei ragionamenti in bianco e nero, dove la verità viene separata dall’incertezza in modo manicheo.
Al suo comparire, nel 1963 (la Feltrinelli lo tradusse tempestivamente nel 1964), questo libro provocò accese discussioni e pesanti critiche alla sua autrice che si era recata a Gerusalemme come inviata del “New Yorker” al processo contro il nazista Adolf Eichmann, una…delle “pedine” più solerti ed “efficienti” della “Soluzione finale”.
Assistendo a quel discusso dibattimento, la Arendt scoprì la “terrificante normalità umana” del secolo delle Ideologie Organizzate. Il Male le appare banale e proprio per questo ancora più terribile: perché i suoi, più o meno consapevoli, servitori, altro non sono che dei piccoli, grigi, burocrati, simili in tutto e per tutto (come aveva intuito Franz Kafka) al nostro vicino di casa. E inutile, e pericoloso, aspettarsi dei “demoni” (dotati di un’aureola di grandezza): i macellai di questo secolo sono tra noi, in tutto simili a noi. Con questa riflessione, la Arendt approfondisce la sua lucida analisi dei drammi del nostro tempo, iniziata con Le origini del totalitarismo.

Hannah Arendt (1906-1975), filosofa tedesca, è stata una delle più grandi pensatrici della politica di questo secolo. AllieVa di Heidegger e Jaspers, nel 1933 dovette emigrare in Francia a causa delle persecuzioni contro gli ebrei. Dal 1941 ha insegnato nelle più prestigiose università degli Stati Uniti. Tra le sue opere tradotte in italiano: Il futuro alle spalle (il Mulino, 1981); Le origini del totalitarismo (Bompiani, 19822); Sulla rivoluzione (Edizioni di Comunità, 1983); La disobbedienza civile e altri saggi (Giuffrè, 1985); Politica e menzogna (SugarCo, 1985); Ebraismo e modernità (Unicopli, 1986); La vita della mente (il Mulino, 1987); Rahel Vornhagen (Il Saggiatore, 1988). Feltrinelli ha pubblicato il carteggio della Arendt con Jaspers: Carteggio 1926-1969. Filosofia e politica (1988).

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