Kappa
Autore/i: Akutagawa Ryūnosuke
Editore: Se
traduzione di Mario Teti, in copertina: Kunichika, L’attore Kawarazaki Gon-nosuke nel ruolo di Daruko, 1869 (particolare).
pp. 96, Milano
«Prima di procedere nel racconto, penso di dover dire qualcosa sugli animali chiamati kappa. Taluni ancora dubitano della loro esistenza, che invece è reale, com’è vero che io stesso ho vissuto tra loro. Hanno capelli corti, e le dita delle mani e dei piedi congiunte da una membrana […]. In media, sono alti poco più di un metro. Secondo il dottor Chack il loro peso oscilla tra i nove e i dieci chili, ma alcuni eccezionalmente grossi raggiungono i venticinque chili. La parte superiore del loro cranio è concava, rotonda come una scodella, e pare che diventi sempre più dura col passar degli anni. […] Ma ciò che più colpisce nei kappa è la facoltà, ignota agli uomini, di cambiar colore a seconda del luogo in cui si trovano. […] I kappa devono avere un considerevole deposito di grasso sotto la pelle. Infatti non usano nessun indumento nonostante la temperatura piuttosto bassa – circa 10 gradi – del loro paese sotterraneo. Invece usano occhiali e portano con sé portasigarette, libri in edizioni tascabili e cose del genere, ma non per questo hanno bisogno di vestiti e di tasche, giacché, come i canguri, sono naturalmente forniti di una graziosa borsa sul ventre. La cosa che mi sembrò più curiosa è che essi non si coprono neppure con un perizoma».
Pubblicato nel 1926, un anno prima della morte dell’autore, Kappa è il capolavoro di Ryŭnosuke Akutagawa, qui riproposto nella magistrale versione di Mario Teti.
Argomenti: Fantascienza, Leggende, Letteratura, Luoghi Sacri Magici Misteriosi, Misteri, Narrativa, Racconti,