Introduzione alla Magia – Volume 3
Autore/i: Gruppo di UR
Editore: Edizioni Mediterranee
diretto da Julius Evola.
pp. 432, Roma
Quest’opera, dovuta ad un gruppo di personalità le quali hanno seguito il principio tradizionale dell’anonimato, rappresenta una vera summa delle discipline iniziatiche e magiche. Essa si basa su una seria, vasta e documentata informazione. La parte principale riguarda la pratica, le tecniche della realizzazione spirituale e della trasformazione dell’essere, associandovisi la relazione di esperienze effettivamente vissute e inquadramenti generali dottrinali, oltre all’interpretazione dei simboli dell’«arte sacra e regale». Essa comprende, inoltre, la traduzione commentata di testi originali rari, come il Rituale mithriaco del Gran Papiro magico di Parigi, la Turba Philosophorum ermetica, estratti del De Mysteriis di Dorn, del Chymica Vannus, di testi tantrici, tibetani e buddhisti, dei Versi d’Oro pitagorei, nonché sinossi di autori di orientamento affine (Meyrink, Kremmerz, Crowley, ecc.). A parte gli indirizzi operativi, riferentisi sempre all’Alta Magia, non a quella deteriore, popolaresca e superstiziosa, viene tratteggiata anche la concezione magica dell’uomo e del mondo. Per magia intendendosi essenzialmente un atteggiamento attivo e affermativo nel campo spirituale, vengono precisate le relazioni fra questo atteggiamento fondamentale, proprio a tutta l’opera, e il misticismo, la morale, la psicanalisi di Jung, la scienza e la metapsichica moderna, il mondo dei primitivi, ecc., tanto da prevenire assai frequenti confusioni. Infine sono dati alcuni riferimenti alla «Tradizione Primordiale», alla quale rimanda gran parte di tale sapere. Per via di tutto questo, la presente opera è veramente senza simili nel suo genere e si distanzia nettamente dalle divagazioni «occultistiche» e teosofiste dei nostri giorni; essa è indispensabile per chi vuole informarsi seriamente sulle discipline iniziatiche, magiche e esoteriche, e trame eventualmente anche elementi per una pratica personale.
Il Gruppo di Ur è stato un sodalizio magico attivo in Italia alla fine degli anni venti. Direttore del gruppo fu probabilmente Julius Evola alternato da Arturo Reghini fino a quando egli ne fece parte. Il gruppo si dichiarava indipendente da qualsiasi scuola o movimento esoterico del tempo (occultismo, massoneria, teosofia, spiritismo, ecc.) in quanto la Tradizione esiste di per sé e non è legata ad alcuna scuola. Di fatto però le principali componenti esoteriche rappresentate nel gruppo furono quella antroposofica, quella kremmerziana e quella massonico-pitagorica, oltre ad alcuni cattolici. Secondo Evola gli obiettivi del gruppo furono essenzialmente due: 1) suscitare una superiore forza metafisica che potesse aiutare i singoli membri a operare magicamente; 2) utilizzare questa forza superiore per poter esercitare un’influenza magica sulle forze politiche del tempo. All’interno del gruppo vi furono dei tentativi di rivitalizzare la componente esoterica-iniziatica del paganesimo tradizionale romano, da parte di Arturo Reghini, di alcuni antroposofi (come Giovanni Cesarò), di Evola stesso, e del personaggio noto con lo pseudonimo di Ekatlos. La relazione dello stesso Ekatlos, pubblicata nel 1929 sulla rivista Krur (articolo La scena e le quinte), su un tentativo da parte di alcuni componenti del gruppo di esercitare una pressione sul fascismo per imprimerne una svolta in senso pagano, rientra nel secondo degli obiettivi del gruppo così come li ha delineati Evola. Vennero costituite diramazioni del gruppo in altre città (come si evince dagli articoli Glosse varie: costituzione di una catena magica, in Ur 1927 e Istruzioni di catena, in Ur 1928), denominate “catene”, delle quali se ne conosce l’esistenza solo per la città di Genova (dall’articolo Esperienze di catena, in Krur 1929). Sono ignoti i componenti della catena di Genova ma si sa che era costituita da cinque persone e che il suo direttore era un ex kremmerziano. Secondo Renato Del Ponte dopo la seconda guerra mondiale un sodalizio in Italia avrebbe ripreso il messaggio del Gruppo di Ur: il Gruppo dei Dioscuri, ma il giudizio sull’esperienza sarebbe sostanzialmente negativo. Il Gruppo dei Dioscuri operò a Roma negli anni settanta e di esso fece parte Salvatore Ruta, il fondatore del MTR.
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