Intellettuali e Librai nella Milano della Restaurazione
Autore/i: Berengo Marino
Editore: Giulio Einaudi Editore
prima edizione, premessa dell’autore.
pp. VIII-436, 16 tavole b/n f.t., Torino
Nella Milano del primo Ottocento, fra l’età napoleonica e la vigilia del ’48, si assiste a un «miracolo»: una straordinaria fioritura del mercato librario. Editori pieni di iniziativa venuti dalla gavetta tipografica, letterati affluiti da ogni angolo della provincia italiana, commessi, librai, banchettisti e venditori ambulanti di almanacchi, stampatori illetterati e letterati imprenditori, fra torchio e bottega, tra audacie pubblicitarie e piratesca concorrenza, nonostante i rigori censori e polizieschi del governo austriaco, partecipano alla crescita di un’industria editoriale moderna in quella che si propone in quei tempi come la nuova capitale culturale del paese. Questo mondo è il protagonista del libro di Marino Berengo. Un mondo esplorato nelle sue basi economiche e sociali, indagato nei suoi risvolti culturali e politici, per svelare pagine di storia molto spesso inedite, ricche di avvenimenti, dense di problemi, popolate da una folla di straordinari personaggi: da Giulio Ferrario editore del «Conciliatore», dell’Adelchi, dei Promessi sposi, di Ettore Fieramosca, a Giovanni Silvestri, inventore di collezioni come la «Biblioteca scelta», la «Biblioteca amena», la «Biblioteca portatile»; ecco Niccolò Tommaseo lamentarsi per i «quattro magri luigi» incassati da Francesco Sonzogno, che tuttavia rappresentano uno dei primi, rari e ambiti contratti editoriali, mentre Alessandro Manzoni progetta un’edizione illustrata del suo capolavoro per salvaguardarsi dalle ristampe abusive, e dunque «punto primo, non iscapitarci, punto secondo farci guadagno». La vasta documentazione raccolta da Berengo compone un quadro d’epoca e d’ambiente in cui l’organizzazione imprenditoriale e di mercato, la produzione libraria e giornalistica, le novità giuridiche come il diritto d’autore, o le prime forme di lavoro e di consulenza editoriali, mettono in luce la storia di una generazione di intellettuali non conformisti: lontani dal tempo delle corti e dei mecenati, esclusi esplicitamente dagli uffici governativi, malvisti e inquisiti dalla burocrazia austriacante, colpiti dalle leggi censorie della Restaurazione, essi crearono, nell’Italia del primo Risorgimento, un mestiere nuovo, quello dell’intellettuale di professione, e come tali svolsero un ruolo di tenace opposizione, esprimendo, come scrive Berengo, «il più netto rifiuto che sia stato proferito dagli intellettuali italiani dinanzi al potere politico».
Marino Berengo, nato a Venezia nel 1928, é stato archivista di Stato a Venezia e, a partite dal 1963, ha insegnato all’Università di Milano, Ora insegna storia moderna all’Università di Venezia. Fra i suoi numerosi studi ricordiamo: La società veneta alla fine del Settecento (Firenze 1956), L’agricoltura veneta dalla caduta della repubblica all’Unita (Milano 1963) e, presso Einaudi, Nobili e mercanti nella Lucca del Cinquecento (1965) e l’edizione del Ricordo d’agricoltura di Camillo Tarello (1975).
Premessa di Marino Berengo
Abbreviazioni
I. Le premesse napoleoniche
- Milano nuova capitale culturale italiana
- La Società dei classici italiani
- Un aspetto della politica culturale napoleonica: le sovvenzioni editoriali
II. Gli imprenditori
- L’incerta figura dell’editore
- Le norme legislative sulla professione libraria e le patenti
- I librai milanesi
- I commessi e gli «istitori»
- I banchettisti
III. L’organizzazione del mercato
- I capitali d’impresa
- Associazioni
- Sconti e scambi
- Pubblicità e cataloghi
- Antiquariato e novità nella bottega del libraio
- La concorrenza tra editori
- Il contrabbando
IV. La produzione libraria
- La produzione libraria
- La «Biblioteca scelta» di Silvestri
- Le altre collezioni
- I libri ascetici e religiosi
- Strenne e almanacchi
- I libri scolastici
- Libretti d’opera e libri stranieri
V. I giornali
- La proprietà
- I giornali milanesi
- La catena degli «Annali»
- Il periodico personale e il giornalismo professionale
- Il periodico come impresa e i suoi problemi organizzativi
VI. Il diritto d’autore
- L’età napoleonica
- La Restaurazione e l’isolamento del Mezzogiorno
- Le ristampe
- La Convenzione del 1840 e l’Emporio librario di Livorno
VII. Il letterato di fronte al mercato
- Il letterato editore
- Compensi e contratti
- La collaborazione ai periodici
- Il letterato e le traduzioni
- La collaborazione ai testi scolastici
- Il letterato consulente e redattore
- La professione di letterato
Indice analitico
Argomenti: Arte Libraria e Ex Libris, Storia, Storia dei Costumi, Storia del Pensiero, Storia Italiana, Storia Moderna e Contemporanea, Storiografia,