Infanzia Nuova Classe Sociale – Sociopsicoanalisi dell’Autorità
Titolo originale: Pour Décoloniser l’Enfant. Sociopsychanalyse se l’Autorité.
Autore/i: Mendel Gérard
Editore: Armando Armando Editore
presentazione dell’edizione italiana e introduzione dell’autore, traduzione di Velia Ottavi Armando.
pp. 264, Roma
È difficile, scrive Suzanne Mollo in una attenta presentazione critica di quest’opera, render conto delle molte dimensioni del libro di Gérard Mendel. Il tema centrale del libro è il disgregarsi del fenomeno Autorità e il formarsi al suo posto di un nuovo valore: il Conflitto. A questo tema se ne aggiungono e se ne collegano pero molti altri, in particolare certe interpretazioni del marxismo, una lunga analisi storica del fenomeno Autorità, delle interessanti considerazioni sulla nozione di Valore, e cid può bastare a far comprendere quanto debbano sentirsi coinvolti nel discorso di Mendel l’educatore, il sociologo, lo psicoanalista, il filosofo.
Il bambino e poi l’adolescente restano gli oggetti centrali di questo libro, ma l’attenzione dell’Autore è volta soprattutto ad approfondire i concetti di Autorità e di Conflitto. Nel corso della storia, scrive Mendel, si è prodotto un decondizionamento dell’individuo rispetto all’Autorità ogni volta che venivano modificate le forze produttive. Questa scomparsa dell’Autorità sperimentata e imposta da una tradizione che di volta in volta si rivela superata, determina due tipi di conseguenze: in genere in simili momenti critici trionfano puri rapporti di forze all’interno dei quali l’individuo viene annullato; e allora che nasce e trionfa lo Stato poliziesco. Ma il presente, sostiene Mendel nel corso di tutta la sua opera, offre un’alternativa a tale conseguenza. Il presente offre la possibilità, e rivela la necessita, di una Rivoluzione pedagogica capace di creare un individuo nuovo e basata su una nuova concezione del Conflitto.
Se infatti si considera il Conflitto come uno stato naturale dell’uomo che si libera lentamente dalla dipendenza biologica, fantasmatica e psico-affettiva della prima infanzia, se si smette di utilizzare a vantaggio della società dominatrice la dipendenza strutturale di quella vera e propria classe sociale nuova che è formata dai bambini e dagli adolescenti massicciamente raggruppati nelle istituzioni scolastiche, se infine si considera come valore nuovo la ribellione giovanile nei confronti dell’Autorità, allora i rapporti gerarchici tra bambino e adulto si trasformano, nasce una nuova eguaglianza e l’individuo impara sui banchi di scuola a rifiutare la passività e la perniciosa obbedienza che fino a ieri gli venivano imposte coltivando il suo senso di colpa o sfruttandolo economicamente.
È questa l’Utopia realistica di Gèrard e Mendel, convinto che, dietro la facciata della politica attuale, si stia svolgendo una gara di velocità tra le innovazioni possibili da lui indicate e un ritorno in forza delle dittature.
Ed è soprattutto alla presa di coscienza di questa realtà incombente che l’Autore invita i lettori, consapevole di provocarli con proposte a volte paradossali, ma forte della sua vastissima preparazione storico-sociologica e psicoanalitica, nonché sempre attento a dimostrare come i conflitti umani possano oggi più che mai trasformarsi in catastrofe o esitare in un gioco senza fine di antagonismi evolutivi.
Argomenti: Futuro, Infanzia, Sociologia, Studio Pratica e Ricerca,