Il Terzo Occhio – I Lama del Tibet
Autore/i: Mulas Melina
Editore: 5 Continents Edizioni
testi di Giulio Santi e prefazione di Angela Vettese, prefazione e cura di Angela Vettese.
pp. 184, nn. fotografie b/n, Milano
Questo libro nasce dal viaggio che Melina Mulas ha intrapreso negli anni novanta tra Asia ed Europa, conducendolo con tenacia per quattordici anni alla ricerca dei maestri dell’antica tradizione spirituale tibetana: pur non volendo proporre alcuna visione religiosa, la fotografa milanese ha avvertito la necessità di documentare con metodo rigoroso una civiltà che si sta perdendo e che avrebbe ancora molto da dare all’uomo occidentale. Da questi incontri nascono i ritratti del Lama del Tibet, immagini dove protagonista è lo sguardo: quello della fotografia, quello dei maestri e il nostro, irresistibilmente astratto dal magnetismo dei volti; un invito a saper guardare, per arrivare a una migliore comprensione tra le culture.
Dall’introduzione:
«L’antica tradizione spirituale tibetana è stata protagonista del lavoro di Melina Mulas per 14 anni ha viaggiato verso l’India, il Sikkim, la Francia, l’Austria, il Nepal, la Svizzera e l’Italia. Obiettivo puntato verso i volti dei Lama buddisti. Le fotografie che ne sono derivate sono un racconto che si è tessuto come una tela nel tempo: la trama è una cultura che rischia di andare persa, l’ordito le differenti articolazioni e scuole del buddismo. Come legante una ricerca che si è svolta attraverso luoghi e relazioni umane.
Ma ritorniamo alle immagini. La loro chiave di accesso è lo sguardo: quello che noi rivolgiamo all’esterno e quello che riceviamo. Qualunque sia il nostro approccio di spettatori e grazie anche all’abilita della fotografa, ci accorgiamo di essere di fronte a sguardi particolarmente educati, capaci di un vedere che non ha nulla a che fare con una preveggenza banalmente esoterica. Tutti gli adulti ritratti ci comunicano un’intensità che deriva da anni di attenzione e di disciplina (diverso il caso dei lama bambini, individuati come reincarnazioni di grandi Lama ma ancora, ovviamente, all’inizio della loro formazione spirituale). L’effetto è stato ottenuto attraverso poche ma chiare regole: raggiungere il Lama nel luogo dov’era possibile ritrarlo; non creare ambientazioni fittizie a meno che non fosse il Lama medesimo a prescegliere un certo sfondo; non arrendersi di fronte ad alcuna condizione metereologica e quindi di luce; usare sempre una pellicola della medesima sensibilità, in modo tale da chiedere alla fotografia – e quindi al soggetto – tempi di posa diversi e a volte anche molto lunghi.
Ovvio che vengano in mente le parole di Walter Benjamin riguardo all’aura e a ciò che la generava nei ritratti fotografici di un tempo, appunto il tempo di posa che tende a sovrapporre gli istanti e a fare sedimentare un’attitudine esistenziale più che un frammento di vita. Se non sapessimo che l’autrice non è buddista, potremmo esagerare nel cercare ragioni e metodi del lavoro appunto in quella tradizione. Melina Mulas, però, è una fotografa occidentale. Il suo apparato teorico non è fatto di riferimenti intellettualistici; sarebbe una forzatura spingersi oltre una constatazione, quella dell’evidente e incrollabile costanza con cui il lavoro è stato svolto. Gli effetti delle fotografie sembrano generati soprattutto da una doppia ricerca formale – la massima essenzialità unita alla massima qualità del dettaglio – che diventa anche il principale sapore di questa navigazione: compenetrare il semplice e il complesso. Anche per questo, la fotografa non ha indugiato verso effetti emotivamente accattivanti e quindi ha agito in controtendenza col gigantismo spettacolare e policromo della fotografia più di moda, quella che ha penetrato il sistema dell’arte dalla metà degli anni Ottanta.»
«Il volume accompagna la mostra «Il terzo occhio» presso la Galleria Civica di Modena».
Melina Mulas, fotografa, è specializzata in foto di architettura, ritratto e moda. Dal 1985 dirige l’Archivio Ugo Mulas.
Ringraziamenti
Prefazione
- Conversazione con Sua Santità il XIV Dalai Lama
- L’antica saggezza di Nālandā
- Portraits
- Breve storia del Tibet
- Buddismo tibetano
- La religione Bön
- Le scuole del buddismo tibetano
- Incontro con la venerabile Jetsun Tsering Paldron
Biografie
Argomenti: Cultura Popolare, Cultura Tibetana, Maestro Spirituale, Preghiera e Messaggio Spirituale, Spiritualità, Storia dei Popoli, Tibet, Tradizioni Popolari, Trascendenza,