Il Teatro e il Suo Doppio
Con altri scritti teatrali
Autore/i: Artaud Antonin
Editore: Giulio Einaudi Editore
a cura di Gian Renzo Morteo e Guido Neri, prefazione di Jacques Derrida, traduzione di Ettore Capriolo e Giovanni Marchi.
pp. LII-272, Torino
Apparso in prima edizione nei «Saggi» Einaudi (1968), questo volume Vuole presentare l’essenziale del pensiero di Artaud nelle sue applicazioni al teatro. Vi figurano alcuni tra i numerosi scritti che completano il quadro dei rapporti di Artaud col teatro: progetti drammatici, progetti di messa in scena, cronache drammatiche, recensioni, articoli.
Le idee teatrali di Artaud hanno incontrato una diffusa e vistosa fortuna. Hanno aperto un campo differenziato di esperienze e di ricerche, intorno ad alcune rivendicazioni fondamentali: sollevazione contro la dittatura del testo, decristallizzazione del pubblico, mobilitazione di tutte le energie fisiche attive nello spettacolo e loro codificazione in un linguaggio integrale. Ma per Artaud non si tratta semplicemente di modificare l’equilibrio istituzionale del teatro e di ridefinirlo sotto forma di un nuovo «paradosso sull’attore» (o sul regista). Un testo come Le Théâtre et son double non appartiene agli uomini di teatro. Molto più che una definizione di essenze o un discorso precettistico su come fare teatro è un’evocazione delle possibilità estreme del teatro, di quella tentazione (o «doppio») di azione assoluta, irreversibile («crudeltà») che incombe sull’esibizione dei corpi nello spazio scenico, forzando le finzioni e riserve di cui è costituita la trama del vissuto.
Argomenti: Teatro e Spettacolo,