Il Teatro di Mozart
Titolo originale: Mozart’s operas
Autore/i: Dent Edward J.
Editore: Rusconi
prima edizione, a cura di Paolo Isotta, traduzione dall’inglese di Luigi Ferrari.
pp. 380, nn. spartiti musicali nel testo e tavv. a colori e b/n f.t., Milano
Dall’Idomeneo al Flauto magico, passando per Il ratto dal serraglio, per Le nozze di Figaro, per il Don Giovanni, per Così fan tutte, per La clemenza di Tito, il teatro di Mozart si staglia innanzi a noi come un blocco omogeneo, insieme poderoso e alato, massiccio e lieve, solare e notturno, apollineo ma percorso da brividi, trionfo della chiarezza e regno del mistero. Giacchè i Melodrammi di Mozart sono innanzitutto un ciclo, e come tale vanno trattati, sebbene il loro autore non avesse mai a sospettarlo: dall’uno all’altro corrono segreti legami, dall’uno all’altro trascorrono idee e personaggi (che possono essere Elettra o Don Giovanni o Tamino come melodie e temi), trasponendosi, subendo metamorfosi, evolvendo, come nei grandi cicli dei romanzi cavallereschi o, soprattutto, come in ogni vero complesso mitico… E infatti il teatro di Mozart è uno dei più poderosi complessi mitici che l’umanità abbia come suo patrimonio.
Come guida per questo edificio, abbiamo scelto un libro che, pubblicato per la prima volta all’inizio del secolo e poi ampiamente rifuso dopo la guerra, rappresenta un autentico classico, e proprio per questa sua qualità di testo intramontabile affronta impavido l’assalto dei decenni. L’autore, Edward Dent, è stato uno dei più grandi musicologi del nostro secolo: con quest’opera, egli assolve al suo debito d’amore verso Mozart, che, con Purcell, Alessandro Scarlatti e Handel, fu il “suo” musicista. Lo fa, intrecciando strettamente, e talora inestricabilmente, storia ed estetica, analisi e sintesi, ricostruzione obbiettiva e gusto personale. Elementi che poggiano su una inesauribile pazienza documentaria (possiamo chiamarla la serietà scientifica dello studioso, ma anche il suo piacere di narrare) e su un’attenzione sagace alle convenzioni del Melodramma e alle leggi della forma musicale: del che troppo spesso sono dimentichi coloro che illustrano ai lettori i capolavori del teatro d’Opera. Al tempo stesso, le pagine del Dent sono percorse da un’intima a lumina il loro cammino di continui lampi a sorpresa, formule tanto più genialmente rivelatrici quanto più concentrate.
Così, d’ogni Melodramma vengono offerti la storia esterna, esattamente inquadrata sulla traiettoria della vita e della produzione di Mozart, e l’argomento; l’esame delle fonti letterarie e l’analisi musicale; il commento critico e persino la ricerca dei sensi velati. Ne deriva un’opera dal raro fascino, di quelle destinate ad accompagnare per tutta la vita il consapevole ascoltatore di musica.
Inglese di nascita e di educazione, e in Inghilterra vissuto fra il 1876 e il 1957, Edward J. Dent è stato uno dei più grandi musicologi del nostro secolo. Tale lo fanno la forte coscienza storica e la vastissima cultura musicale combinate alla finezza e alla lucidità del giudizio estetico. Egli si dedicò appassionatamente alla rinascita della musica antica: ne fanno fede, oltre che numerose revisioni ed edizioni moderne, la pionieristica, e tuttora insuperata, monografia su Alessandro Scarlatti (1905), il volume sulle Foundations of English Opera (1928) e la: Life of Handel (1936). Della sua attività a favore della musica contemporanea (fu fondatore e presidente della Società Internazionale di Musica Contemporanea) testimonia invece l’importante libro su Ferruccio Busoni (1933).
Apollo e Albione, di Paolo Isotta
I. Mozart classico
II. Le Opere giovanili
III. Idomeneo
IV. Die Entfihrüng aus dem Serail
V. Le nozze di Figaro
VI. Don Giovanni
VII. Così fan tutte
VIII. La clemenza di Tito e Die Zauberflöte
IX. Die Zauberflöte
Indice dei nomi
Argomenti: Biografie, Musica, Storia, Storia dei Costumi, Teatro e Spettacolo,