Il Tao: la Via dell’Acqua che Scorre
Autore/i: Watts Alan W.
Editore: Ubaldini Editore
premessa e collaborazione di Al Chuang-Liang Huang, prefazione dell’autore, calligrafia dei testi cinesi di Lee Chih-Chang, traduzione di Alessandra Mantici Lavagnino.
pp. 128, ill. b/n, Roma
Destinato a diventare per l’occidente l’opera fondamentale sul Tao, questo libro rimarrà anche come il perfetto monumento della vita creativa di un grande maestro dei nostri tempi.
Nella sua ultima opera, sul finire della sua prolifica e creativa esistenza, Watts si rivolge alla filosofia cinese del Tao così come prima si era rivolto al Buddhismo Zen nel suo classico La via della Zen. Dopo un capitolo sulla lingua cinese, che vorrebbe veder diventare la seconda lingua internazionale dopo l’inglese, Watts passa a spiegare cosa si intende per Tao (il flusso di natura), wu-wei (non forzare le cose) e te (il potere che viene da ciò). Attingendo alle antiche fonti di Lao-tzu, Chuang-tzu, il libro Kuan-tzu e l’I King, così come ai moderni studi di Joseph Needham, Lin Yutang e Arthur Waley, per fare solo qualche nome, Watts ci ha dato, nel suo stile inimitabile, un’opera fondamentale sul Taoismo, documentata con molti esempi tratti dalla letteratura e illustrata con una splendida calligrafia cinese.
Al momento della sua repentina scomparsa nel 1973, Watts progettava di completare il suo libro con un’aggiunta sulle implicazioni politiche e tecnologiche del Taoismo e sul senso che può avere per noi ai nostri giorni.
Non poté finire l’opera lui stesso, ma un suo amico e collega, il maestro Al Chung-hang Huang che assisteva e collaborava alle ultime lezioni e discussioni dalle quali aveva preso forma il libro, non solo è stato in grado di completare il testo ma ha fornito anche gran parte dei caratteri cinesi che illustrano meravigliosamente l’opera.
Libro che certo diventerà il testo base occidentale sull’argomento, Il Tao: la via dell’acqua che scorre resterà anche come il perfetto monumento di tutta la vita e la produzione letteraria di Watts.
Su richiesta di Watts, i caratteri originali delle citazioni cinesi sono stati tracciati da Lee Chih-chang, figlia di un mandarino della Dinastia Ch’ing.
Alan W. Watts è largamente noto nel mondo anglosassone e anche in Italia sono apparse traduzioni dei suoi libri. Anche se la sua solida formazione filosofica è d’impronta nettamente occidentale, e del miglior timbro, egli ha preso largamente in prestito dalle metafisiche asiatiche, soprattutto dal Buddhismo e dal Taoismo, pur riconoscendo che le loro forme di pensiero sono difficilmente assimilabili dall’anima occidentale. Di Watts sono già usciti nella presente collana Il significato della felicità e Il libro sai tabù; attualmente è in preparazione la traduzione di un altro suo libro fondamentale: Psychotherapy East and West.
Alessandra Mantici Lavagnino, che ha curato l’edizione italiana, insegna lingua cinese all’Università Orientale di Napoli. Ha vissuto due anni a Shanghai dove ha insegnato italiano e ha potuto perfezionare la sua conoscenza della lingua e della realtà cinese.
Argomenti: Buddhismo, Buddhismo Zen, Cina, Cultura Cinese, Filosofia Orientale, Maestro Spirituale, Religioni Antiche, Religioni e Culti Misterici, Religioni Orientali, Taoismo,