Il Tao
Autore/i: Demariaux Jean-Christophe
Editore: Edizioni Paoline
traduzione di Stefania Stafutti.
pp. 138, Cinisello Balsamo (MI)
«Organizzazione mistica reazionaria di carattere feudale che induce in errore le masse arretrate», così veniva definito il taoismo dal partito comunista cinese nel 1950. Si perpetuava dunque un atteggiamento persecutorio che risaliva al II secolo a.C., all’ostracismo dei funzionari imperiali confuciani, e che aveva fatto del taoismo un intreccio di tradizioni appartate e provinciali, profondamente innervate si nel tessuto popolare, ma variegate, dissonanti, restie & lasciarsi imbrigliare da una superiore autorità spirituale che le codificasse in dogmi unitari.
Cosicché il saggio di Demariaux abbraccia con autorevolezza una realtà culturale estremamente composita: la grande riflessione cosmologica sul vuoto primordiale (Tao) e sulla natura dell’universo, la morale dell’azione ispirata alla rettitudine, all’assenza di rivalità e all’umiltà, l’antico sapere astrologico, geomantico, di ascendenza sciamanica, le infinite tecniche catartiche e lustrali, dietetiche e ginniche che puntano a trasfigurare il corpo e a purificare lo spirito, il segno lasciato nella poesia cinese, nella pittura, nell’arte dei giardini, nelle scienze naturali, nella medicina, fino alle impreviste coincidenze con alcuni esiti della fisica moderna. Frantumato in scuole e confraternite sovente clandestine, il taoismo ha permeato con i suoi mille rivoli la società cinese e presenta ancor oggi un volto cangiante e una profusione di accenti che sconcertano l’osservatore occidentale.
Argomenti: Cina, Orientalistica, Oriente, Religione, Religioni Antiche, Religioni e Culti Misterici, Religioni Orientali, Taoismo,