Il Sogno e le Civiltà Umane
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Autore/i: Autori vari
Editore: Editori Laterza
introduzione di Vittorio Lanternari, nota introduttiva di Clara Gallini, traduzione di Italo Molinari.
pp. XXXVII-260, Bari
Veicoli di profezie, crogioli di miti, messaggi divini, «realtà più vere del vero», i sogni e il mondo onirico prima ancora di avere una storia hanno una mitologia. Ma i Libri dei sogni della letteratura popolare che corsero l’Europa anche in tempi a noi vicini, restano come sbiaditi residui di un mondo antico in cui i sogni stessi, i canoni di interpretazione, le credenze connesse al loro valore determinante nell’esistenza umana, tenevano il rango di istituzioni culturali ed erano iscritti nella sfera del sacro. Ora, lo sviluppo della scienza moderna relativa ai sogni altro non è se non un importante aspetto del laborioso processo di secolarizzazione del sacro, in nome della ragione logica e a spese delle mistiche di ogni tempo. Il mondo del sogno ha quindi visto contrarre il suo orizzonte culturale e sociale nella misura in cui ha guadagnato come oggetto di conoscenza analitica e scientifica con lo sviluppo del pensiero filosofico, poi della psicologia, psicanalisi, etnologia, sociologia. Ne risulta che una descrizione completa e una adeguata spiegazione del fenomeno sogno possono essere raggiunte solo opponendosi all’isolamento delle ricerche, e anzi facendo convergere su una stessa area discipline fra loro diversissime, dalla etnologia alla neurofisiologia, dalla psicologia alla scienza comparata delle religioni. È la strada battuta da questo libro, che si presenta come il primo tentativo organico di dar conto del mondo del sogno negli aspetti, significati e funzioni che storicamente ha assunto e in parte conserva tuttora, dalle civiltà arcaiche alla civiltà industriale.
La cura del volume è forse l’ultimo lavoro di Ernesto de Martino, che aveva già compiuto la scelta e la revisione dei testi quando inattesa sopraggiunse la malattia e la sua dolorosa scomparsa. Sicché l’ordinamento del volume è rimasto quello che egli aveva preordinato, al fine di mettere in rilievo tre punti fondamentali: come il mondo antico e, per estensione, le civiltà non occidentali riserbino una notevole importanza culturale al sogno, ma sempre in funzione della veglia e previa una chiara distinzione tra stato di sogno e stato di veglia; come la cultura occidentale si sia affermata in quanto tale rifiutando all’esperienza onirica ogni funzione culturale e consapevolmente optando per la «ratio» del mondo di veglia; e come si debba oggi tener fede a questa opzione rifiutando di concedersi ai poteri seduttori del sogno e al rischio, che tenta particolarmente la nostra società in crisi, di cadere nell’irrazionale.
Sono queste le stesse conclusioni alle quali giunge, sebbene per diversa via di indagine, Vittorio Lanternari nella ampia introduzione che apre il volume.
Scritti di: G. E. von Grunebaum, R. Caillois, A. L. Oppenheim, A. Brelich, M. Eliade, A. I. Hallowell, G. Devereux, R. Bastide, R. Cahen, S. Marjasch, E. Servadio, E. Paci.
Argomenti: Civiltà Umana, Cultura, Mondo Onirico, Simbolismo, Sogni, Sonno e Sogno,