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Il Sangue dei Gracchi • Roma II Secolo a.C. – Passioni, Intrighi e Speranze di una Rivoluzione Perduta

Il Sangue dei Gracchi • Roma II Secolo a.C. – Passioni, Intrighi e Speranze di una Rivoluzione Perduta

Autore/i: Canali Luca

Editore: Edizioni Piemme

prima edizione, con la collaborazione di Maria Pellegrini, premessa dell’autore.

pp. 192, Casale Monferrato (AL)

Una città nata da due omicidi, uno stupro, sistematiche razzie e da una popolazione prevalentemente costituita da fuggiaschi, vagabondi e ladri di strada, non avrebbe potuto non avere impressi nel proprio DNA caratteri di violenza. E infatti così è stato. Come è noto, la storia non si può rifare con i se e con i ma, tuttavia, esplorare possibili alternative può servire almeno a delineare scenari diversi. Che corso avrebbe avuto la storia dell’Occidente se Annibale, dopo aver sterminato cinquantamila legionari, avesse devastato Roma, come gli consigliava il comandante della sua cavalleria? E cosa sarebbe accaduto se Cesare non avesse licenziato la sua scorta qualche giorno prima delle fatali Idi di Marzo? Domande interessanti e difficili. È certo, invece, che la tragica fine di Tiberio e Gaio Gracco non sarebbe avvenuta se Roma non avesse privato i piccoli agricoltori delle loro terre per farne rudi soldati alla conquista dell’Italia intera, della Spagna e del vicino Oriente. Quelle campagne, ormai spopolate, divennero preda di ricchi latifondisti, mentre gli antichi proprietari, dopo la vittoria, furono trasformati in disoccupati o nullafacenti cronici. Fu la ’rivoluzione’ dei Gracchi a opporsi a questo arbitrio. Se si fosse realizzata, Roma non sarebbe stata invasa da migliaia di sottoproletari affamati, e non avrebbe conosciuto una lunga, sanguinosa epoca di guerre civili. I fratelli Gracchi sarebbero stati gli eroi di un mondo diverso. Invece, divennero due illustri vittime di Stato.

Luca Canali, (Roma 1923), dopo un lungo impegno politico, si è dedicato all’attività letteraria e didattica. Ha insegnato fino al 1981 nell’università di Roma e di Pisa. È stato redattore e condirettore de “Il Contemporaneo” e ha collaborato con “Paragone”, “Il Verri”, “Nuovi Argomenti”.
Fra le numerose opere di saggistica ricordiamo: Personalità e stile di Cesare, I volti di Eros; Vita, sesso, morte nella letteratura italiana; Potere e consenso nella Roma di Augusto. Ha molto tradotto, tra gli altri, Lucrezio, Virgilio per intero, Odi ed Epodi di Orazio, Farsaglia di Lucano, Satyricon di Petronio. Ha pubblicato alcuni volumi di poesia: La deriva; Il naufragio; Toccata e fuga; Zapping. Anche romanzi e racconti, fra cui: La Resistenza impura; Autobiografia di un baro; Il sorriso di Giulia; Spezzare l’assedio; Segreti; Diverse solitudini; Diario segreto di Giulio Cesare; Nei pleniluni sereni (finalista al Premio Strega); Pietà per le spie. Recentemente ha pubblicato Memorie di un libertino depresso; Controstoria di Roma; Intervista a cinque fantasmi. Con la Piemme il romanzo L’uomo che non stava al gioco (1988). Con l’Editore Scheiwiller è in uscita il libro in versi Bordeline.

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