Il Ritorno di Croce nella Cultura Italiana
Atti del Convegno rotariano di Pescasseroli (22 ottobre 1989) con un aggiornamento biografico dal 1953 al 1988
Autore/i: Franchini Raffaello; Lunati Giancarlo; Tessitore Fulvio
Editore: Rusconi
prima edizione, premessa di Raffaello Franchini.
pp. 108, nn. tavole b/n f.t., Milano
Benedetto Croce «filosofo umanista»: è il punto primario attorno al quale si sviluppano le analisi dei tre studiosi – Raffaello Franchini, Fulvio Tessitore e Giancarlo Lunati – che danno vita all’opera Il ritorno di Croce nella cultura italiana.
L’idea centrale del libro è la riscoperta e la reinterpretazione del pensiero crociano in tutta la sua complessità. La «filosofia come scienza dello spirito», scrive Franchini, si rivela oggi come un «mondo a parte», un universo nel quale confluiscono le distinte forme della storia, dell’arte, della religione, della scienza. Secondo Franchini, la verità teorizzata da Croce è un labirinto non dogmatico né assoluto cui non è estranea «l’ombra del mistero».
Fulvio Tessitore coglie le «componenti originarie» dell’interesse di Croce per la storia, precisando la tesi secondo la quale la storia non appartiene alla scienza, bensì all’arte, in quanto il passato dell’umanità può venire conosciuto solo mediante la trasfigurazione del presente.
Giancarlo Lunati, a sua volta, rintraccia i legami di Croce con la politica, l’economia e l’etica, definendo il filosofo di Pescasseroli un «classico» che, svincolato dai limiti dell’effimero, mantiene nel tempo la sua intangibile attualità. L’immenso apporto di Croce alla cultura, afferma Lunati, torna oggi a recuperare la sua funzione di filo conduttore per una società non più costretta alla reductio ad unum, ma aperta alle variabili di una creatività libera e pluralista.
Raffaello Franchini, nato a Napoli, fu uno dei primi alunni dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici, presieduto da Benedetto Croce. Nel 1964 è professore di Filosofia Teoretica all’Università di Messina; nel 1974 è professore all’Università di Napoli, nella stessa materia. Socio di varie accademie italiane e straniere, è presidente dell’Accademia di Scienze Morali e Politiche e socio corrispondente dell’Istituto Lombardo di Milano. Ha pubblicato una ventina di volumi, dei quali si possono ricordare: Le origini della dialettica (1961), Teoria della previstone (1964), Eutanasia dei principi logici (1989). Ha collaborato al «Mondo» di Mario Pannunzio dal 1950 alla fine (1966) e a numerosi periodici e quotidiani; ora collabora alla pagina culturale del «Mattino». Nel 1983 ha fondato la rivista filosofica «Criterio», ormai diffusa ampiamente nel mondo internazionale. Ha ricoperto più volte cariche amministrative nelle università, tra cui quella di presidente dell’Opera Universitaria. Dal 1981 al 1988 ha fatto parte del CNR come membro elettivo. Ha partecipato a numerosi congressi internazionali. Ha insegnato all’Istituto Italiano per gli Studi Storici ed ora tiene seminari presso l’Istituto di Studi Filosofici fondato da Gerardo Marotta. Ha tenuto lezioni in università straniere. Si è impegnato in numerose campagne e battaglie politiche di area liberale.
Giancarlo Lunati, nato ad Alessandria nel 1928, si è laureato in Filosofia a Pavia, nel 1951. Ha studiato Storia ed Economia presso l’Istituto di Studi Storici di Napoli, la Scuola Normale Superiore di Pisa e il MIT di Boston. È vicepresidente e amministratore delegato della Rusconi Editore, presidente della Libri Scheiwiller, membro del Comitato di Presidenza della FIEC, presidente onorario della Fondazione Luigi Einaudi, membro del Comitato Esecutivo del Touring Club Italiano, presidente dell’Istituto Neurologico «Carlo Besta» di Milano. Oltre a collaborare a quotidiani e riviste, ha pubblicato numerosi libri: La Libertà (1959), Elogio dell’ottimismo (1970), Il lavoro dell’uomo (1973), Una cronaca (1977), Memorie dell’autunno (1980), I recinti degli dèi (1983), Difesa dell’egoismo (1985), Il segno di Giobbe (1986), Etica e lavoro (1988).
Fulvio Tessitore, nato a Napoli nel 1937, è dal 1965 professore ordinario nelle università. Docente di Storia delle Dottrine Politiche (dal 1965 al 1975) e di Storia della Filosofia (dal 1975), è dal 1978 preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Napoli, dopo esserlo già stato dal 1968 al 1974. Membro di numerose accademie nazionali italiane e straniere, è direttore del Centro di studi vichiani del CNR. Dirige il «Bollettino del Centro di studi vichiani», l’«Archivio di storia della cultura» e numerose collane scientifiche. È autore di una vastissima bibliografia, della quale vanno ricordati i libri: Aspetti del pensiero neoguelfo napoletano dopo il Sessanta (1962), Crisi e trasformazioni dello Stato (1963, 1971, 1988), Lo storicismo di V. Cuoco (1961, 1965), I fondamenti della filosofia politica di Humboldt (1965), F. Memecke storico delle idee (1969), Dimensioni dello storicismo (1971), Storicismo e pensiero politico (1974), Comprensione storica e cultura (1978), Profilo dello storicismo politico (1972, 1981, ed. spagnola 1990), Filosofia e storiografia (1985), Il senso della storia universale (1987), Da Cuoco a De Sanctis (1988), Letture quotidiane (2 voll., 1989), Storiografia e storia della cultura (in corso di stampa).
Argomenti: Biografie, Letteratura, Pensiero, Storia, Storiografia,