Il Risorgimento Vissuto dagli Ungheresi
Autore/i: Jászay Magda
Editore: Rubbettino Editore
unica edizione, introduzione dell’autrice.
pp. 396, Soveria Mannelli (Catanzaro)
Gli studi contenuti nel volume prendono in esame i vari aspetti dei rapporti che si venivano formando nel corso dello storico biennio del 1848-49 e nel decennio successivo tra Italiani e Ungheresi impegnati a realizzare i loro rispettivi programmi nazionali. Oltre all’analogia degli ideali liberali e alla comunanza delle finalità politiche che ispiravano i patrioti di vari paesi europei, il carattere particolare dei legami tra Italia e Ungheria nel periodo in questione era determinato dall’influenza che l’Impero asburgico esercitava nella vita politica di entrambe le nazioni.
Con la maturazione della crisi che portò allo scoppio delle guerre d’indipendenza nei due paesi, veniva gradualmente scomparendo la divisione artificiale e l’incomprensione create dal regime poliziesco di Vienna, per dar luogo alla simpatia e alla solidarietà dell’opinione pubblica manifestate‘nella stampa, quindi a progetti concreti di cooperazione militare contro il comune nemico cooperazione che non poté essere messa in atto per la mancata sincronia delle operazioni belliche.
Dopo la repressione dei moti insurrezionali, fu l’emigrazione politica ungherese a riallacciare i contatti con l’Italia, in particolare col Regno di Sardegna continuatore del programma di emancipazione italiana. Cavour, d’intesa con l’ex—governatore ungherese Kossuth, si adoperò per inserire l’azione degli esuli magiari nella guerra del 1859, risuscitando l’insurrezione armata in Ungheria. Dopo Villafranca, gli emigrati furono attirati dalla campagna garibaldina nel Mezzogiorno che prometteva di estendersi verso il Veneto con la possibilità di coinvolgere anche l’Ungheria. Gli scritti pubblicati dei partecipanti di quelle vicende mettono in evidenza la passione politica, le speranze e le delusioni di coloro che consacravano l’opera alla causa del proprio paese.
Magda Jászay si è laureata all’Università di Budapest in Storia della civiltà italiana, dopo studi di perfezionamento in Italia come borsista. Ha lavorato per cinque anni all’Istituto di Studi Storici a Budapest, quindi ha prestato servizio per tre decenni presso l’Istituto Italiano di Cultura per l’Ungheria. Dopo la svolta politica del 1989 è stata chiamata a insegnare nel Dipartimento di Italianistica dell’Università di Budapest, dove è attiva tuttora come libera docente. Ha pubblicato sei volumi e più di una trentina di studi in Italia e in Ungheria, che trattano i rapporti storici tra i due popoli. Ha partecipato a numerosi congressi e convegni organizzati nei due Paesi, ha tenuto conferenze a Palermo, Roma, Bologna. Per la sua operosità il Governo italiano l’ha insignita della croce di cavaliere e successivamente di quella di commendatore al merito della Repubblica.
Argomenti: Paesi del Nord, Popoli Nordici, Storia, Storia dei Costumi, Storia dei Popoli,