Il Rifiuto di Vivere – Anatomia del Suicidio
Autore/i: Crepet Paolo; Florenzano Francesco
Editore: Editori Riuniti
presentazione alla nuova edizione di Paolo Crepet, introduzione degli autori, collana: Primo Piano.
pp. 198, 5 tabelle in b/n, Roma
Negli ultimi anni il numero dei suicidi è aumentato sia nei paesi europei che in Italia, con tassi di crescita inquietanti soprattutto tra i giovani. Il fenomeno, che un tempo sembrava riguardare prevalentemente i paesi scandinavi o mitteleuropei, si sta diffondendo anche tra culture e genti considerate finora relativamente immuni. Uccidersi, o tentare di farlo, è espressione di una malattia della mente, di uno stato depressivo individuale, oppure è una scelta razionale di fronte a condizioni di vita disperate? Come è possibile prevenire il suicidio?
Questo volume, profondamente aggiornato e rivisto a nove anni dalla sua prima edizione, prende in esame un fenomeno tragico nei suoi vari aspetti, in Italia e all’estero: il suicidio (e il tentato suicidio) tra i giovani e gli anziani; l’importanza e l’influenza dell’informazione; le questioni connesse con il lavoro e la sua mancanza; il suicidio nella realtà di vita “confinata” (ospedali, prigioni, caserme); l’influenza dei fattori genetici, biologici, psicodinamici; le possibili strategie preventive.
Paolo Crepet, psichiatra e sociologo, è docente di psicopatologia dell’adolescenza presso l’Università di Napoli e di culture e linguaggi giovanili presso l’Università di Siena. Tra i suoi libri ricordiamo Le malattie della disoccupazione (1990), Le dimensioni del vuoto. I giovani e il suicidio (1993), Cuori violenti. Viaggio nella criminalità giovanile (1995), Solitudini. Memoria di assenze (1997) e, con Giancarlo De Cataldo, I giorni dell’ira. Storie di matricidi (1998)
Francesco Florenzano, psicologo e gerontologo, è stato consulente del ministero di Grazia e Giustizia per un programma di prevenzione del suicidio nelle carceri italiane. Dirige l’Università popolare di Roma. Tra le sue opere: Disagio sociale ed emarginazione (1986), Scenari per una nuova educazione permanente (1996).
Introduzione
I. Il suicidio in Italia dall’Ottocento a oggi
- Dall’unità d’Italia alla seconda guerra mondiale
- Dal secondo dopoguerra ai giorni nostri
- Aspetti particolari dell’andamento del suicidio in Italia
II. Geografia ed etnologia della disperazione. Il suicidio nel contesto internazionale
- Le difficoltà metodologiche
- La dimensione internazionale del fenomeno
- Le differenze nella diffusione del suicidio nei diversi paesi: ipotesi interpretative
III. La paura di vivere. Il suicidio nell’adolescenza
- Isabella
- Le dimensioni internazionali del fenomeno
- Rapporto fra suicidio e tentato suicidio
- Fattori che influenzano il suicidio ed il tentato suicidio tra i giovani
- Il suicidio fra gli studenti
- Fattori predisponenti e fattori precipitanti
- Perchè il suicidio è in aumento fra i giovani?
IV. Suicidio e comunicazione di massa. Il fenomeno dell’imitazione
- L’imitazione
- Si può parlare di un rapporto causa-effetto?
- Si può fare informazione sul suicidio senza indurlo?
V. Suicidio, occupazione e disoccupazione
- Edoardo
- Condizioni sociali, lavoro e miseria
- Le condizioni non lavorative
- Suicidio, tentato suicidio e disoccupazione
- Disoccupazione e suicidio in Italia
VI. L’angoscia di sopravvivere. Anziani e suicidio
- Marco
- La vecchiaia negata
- Fattori predisponenti e fattori precipitanti
VII. La seduzione della libertà. Suicidio e controllo sociale
- Il suicidio in carcere
- Il suicidio nelle caserme
VIII. Suicidio e malattie mentali
- L’ambiguità del concetto clinico di suicidio
- Genetica del suicidio: ipotesi, suggestioni e limiti
- Verso una psicobiologia del suicidio?
- Carla
- Suicidio e malattie mentali
- Il suicidio tra gli alcolisti
- Ricerca psicobiologica e suicidio: alcune considerazioni etiche
IX. Prevenzione del rischio suicidario
- Problemi metodologici che ostacolano l’efficacia della prevenzione del rischio suicidario
- Caratteristiche generali della popolazione a rischio suicidario
- Suicidio e malattie organiche
- Alcune caratteristiche distintive dei sottogruppi ad “alto rischio suicidario”
- Il ruolo della scuola, delle associazioni assistenziali e dei medici di base
- Quale prevenzione?
- Il contributo dell’Organizzazione mondiale della sanità
- Le conseguenze del suicidio
Appendice
Bibliografia
Argomenti: Mente, Morte, Psiche, Psico-Patologie, Psicologia, Sofferenza,