Il Rajah Bianco
La vera storia di James Brooke e della sua dinastia
Autore/i: Runciman Steven
Editore: Rizzoli
prefazione dell’autore, traduzione di Marco Amante.
pp. 424, Milano
Tra il 1841 e il 1946 il piccolo stato del Sarawak, nel Borneo, fu teatro di uno dei più incredibili esperimenti di governo personale della storia: nell’arco di un secolo, uno stato sotto molti aspetti fermo al Medioevo, nel quale vivono numerose popolazioni primitive spesso in lotta tra di loro, sfruttate e angariate da una dinastia di nobili malesi prepotenti e corrotti, venne portato gradualmente ad inserirsi nel mondo moderno. Non deve stupire quindi che sia stato proprio Sir Steven Runciman, il grande medievalista, a ricevere l’incarico di scrivere la storia. James Brooke, un giovane gentiluomo inglese, bello, colto e affascinante, innamorato dell’Oriente, compera una nave, arruola un equipaggio e salpa dall’Inghilterra diretto al Borneo. In seguito a una serie di circostanze avventurose si vede offrire il Regno di Sarawak e, dopo qualche esitazione, accetta. Inizia così uno degli episodi più anomali e più romantici del colonialismo europeo in Oriente. Le imprese del Rajah James contro i pirati malesi e dayak, le sue continue lotte contro i nobili malesi che avevano tutto da perdere dall’instaurazione di un governo desideroso di proteggere i diritti delle popolazioni native, l’ostilità nei suoi confronti dei vari governi britannici, furono uno degli argomenti che più affascinarono l’opinione pubblica vittoriana, ma che gli provocarono anche accese critiche in patria. Dopo la sua morte, altri due Rajah Bianchi salirono sul trono del Sarawak e, con un governo senza dubbio meno… avventuroso, ma più efficiente e attento alle questioni amministrative ed economiche, portarono il Sarawak a inserirsi senza eccessive scosse nel XX secolo. Infine, dopo tre generazioni di governo personale, o meglio, di dispotismo illuminato, la dinastia dei Brooke ebbe termine e il Sarawak nel 1946 divenne una Colonia della Corona Britannica e successivamente ottenne l’indipendenza, entrando a far parte della federazione-della Malaysia. Steven Runciman ha raccontato la storia di James Brooke e dei suoi discendenti con la sua consueta capacità descrittiva, con spirito e con un tale amore per i suoi personaggi e per le loro imprese che spesso, pur senza abbandonare il rigore dello storico, pare abbia desiderato scrivere un romanzo.
Sir Steven Runciman, nato nel 1903, ha studiato a Eton e al Trinity College Cambridge, presso il quale è stato docente dal 1927 al 1938. Ha ricoperto una lunga serie di incarichi accademici e diplomatici. È stato insignito più volte di laurea ad honorem dalle università di numerosi paesi europei. Profondo conoscitore dei problemi del mondo bizantino e della storia dei conflitti nell’età del Medioevo è autore di parecchie opere. La più nota è certamente Storia delle Crociate, che rappresenta uno dei più alti contributi contemporanei alla storia di quel periodo. Dello stesso autore la B.U.R. ha pubblicato: I vespri siciliani.( 1976).
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