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Il Populismo Russo – 3 Volumi

Il Populismo Russo – 3 Volumi

Volume 1: Herzen, Bakunin, Černyševskij – Volume 2: Dalla liberazione dei servi al nihilismo – Volume 3: Dall’andata nel popolo al terrorismo

Autore/i: Venturi Franco

Editore: Giulio Einaudi Editore

introduzione, prefazione e avvertenza dell’autore.

vol. 1 pp. CXVII-392, vol. 2 pp. 488, vol. 3 pp. 456, illustrazioni b/n, Torino

Volume 1 – Herzen, Bakunin, Černyševskij
Tre uomini eccezionali stanno all’origine dell’intelligencija e del movimento rivoluzionario della Russia ottocentesca. Herzen, lucido testimone della Mosca degli anni ’30 e ’40, geniale partecipe del Quarantotto italiano e francese, guida sensibile della Russia che si apre, con gli anni cinquanta, alla liberazione dei servi. Bakunin, capace di trovare una strada fuori della soffocante atmosfera dell’età di Nicola I verso la sinistra hegeliana, la Francia insorta, una nuova visione dei rapporti tra i popoli slavi e l’Europa. Černyševskij, primo a tradurre le idee populiste in una forza intellettuale e politica effettiva, maestro e modello di due generazioni di giovani rivoluzionari russi, Lenin compreso. Con loro e attorno a loro si muove tutta la Russia scontenta e ribelle del primo Ottocento, dai contadini ancor servi agli studenti ancora in uniforme, dagli intellettuali isolati. ai primi gruppi socialisti e rivoluzionari.

Volume 2 – Dalla liberazione dei servi al nihilismo
Il 19 febbraio 1861 l’imperatore Alessandro II pubblica il manifesto che libera dalla servitù la grande maggioranza della popolazione del suo immenso impero. Rivolte e preghiere, speranze e deprecazioni passano a rapide ondate sulla terra russa, costretta ad ammettere che si è aperta una nuova epoca della sua storia. Se il gran mare.
contadino pare presto assestarsi nella nuova situazione, le nazionalità dell’impero si mettono per la difficile via dei loro risorgimenti, la Polonia tenta, nel 1863, per l’ultima volta nel secolo, di riconquistare la propria indipendenza, l’intelligencija prende coscienza dell’immenso compito che l’attende, e la gioventù dà vita alla prima organizzazione clandestina, «Terra e Libertà». Lo zarismo ripiega allora verso la reazione, col risultato di esasperare i conflitti e di riportare ancora una volta il dibattito nel sottosuolo. Il nihilismo, il terrorismo, la disperata volontà di rivolta di Nečaev chiudono gli anni ’6o, decennio decisivo nella storia moderna della Russia.

Volume 3 – Dall’andata nel popolo al terrorismo
All’inizio degli anni ’70, dopo la fine della Comune parigina e lo schiacciamento del comunismo nihilistico di Nečaev, il movimento rivoluzionario russo ha una rapida, straordinaria ripresa, per mano di giovani capaci di vivere fino in fondo la loro fede populista. Nella «folle estate» del 1874 migliaia di ragazzi e ragazze si gettano nel popolo. Non riescono a far divampare nelle campagne la fiamma della rivolta, ma nei villaggi e nelle carceri, nelle discussioni e nelle organizzazioni, essi creano il movimento rivoluzionario più vivo e profondo che conoscesse l’Europa tra la fine della Prima Internazionale e il sorgere della Seconda. A Pietroburgo e Mosca rivivono le speranze dei passati movimenti socialisti e libertari, sorge il movimento operaio e nasce, con il populismo, una forza rivoluzionaria che risponde ai problemi d’un paese arretrato quale la Russia, la quale pur si va preparando a rapide, difficili trasformazioni. Il duello con il potere autocratico, la volontà di conquistare insieme la libertà e l’eguaglianza portano alla nascita d’un partito di rivoluzionari professionali e al tentativo, tecnicamente riuscito e politicamente fallito, di aprire la strada alla liberazione della Russia con il terrorismo e con l’uccisione dello zar, il 1° marzo 1881.

Questa seconda edizione del Populismo russo, vent’anni dopo la prima, è basata sul vasto lavoro di ricerca compiuto negli ultimi due decenni nell’Unione Sovietica, negli Stati Uniti, in Inghilterra, Francia, Polonia, ecc. In un saggio, che serve da Introduzione al primo volume, viene discusso il posto che il populismo ha tenuto e tiene nella storiografia sovietica poststaliniana, così come nel dibattito internazionale sui problemi economici dei paesi arretrati, sulla funzione che vi svolgono le élites politiche e rivoluzionarie e sulla sempre risorgente esigenza di libertà nel mondo socialista.
In questa Introduzione il lettore troverà un tentativo di sintesi storiografica dei tre volumi, ciascuno dei quali rappresenta un elemento compiuto e a sé stante d’una storia del movimento populista.

Franco Venturi (Roma, 1914 – Torino, 1994), insigne studioso del Settecento e dell’illuminismo europeo, è stato professore di storia moderna all’Università di Torino e direttore responsabile della «Rivista Storica Italiana». Fra le sue opere ricordiamo: Jeunesse de Diderot (Parigi 1939), Le origini dell’Enciclopedia (Firenze 1946, 2a ed. Torino 1963), L’antichità svelata e l’idea di progresso in Nicolas-Antoine Boulanger (Bari 1947), Jean Jaurès e altri storici della Rivoluzione francese (Torino 1948), Il populismo russo (Torino 1952; edizione accresciuta 1973), Alberto Radicati di Passerano (Torino 1954), Il moto decabrista e i fratelli Poggio (Torino 1956), Esuli russi in Piemonte dopo il ’48 (Torino 1959), tomi III, V, VII dei Riformatori nella collezione degli Illuministi italiani (Milano-Napoli 1958, 1962, 1965), edizione di Dei delitti e delle pene di Cesare Beccaria (Torino 1965), e l’ampia sintesi Settecento riformatore, l: Da Muratori a Beccaria. 1730-1764 (Torino 1969), II: La chiesa e la repubblica dentro i loro limiti. 1758-1774 (Torino 1976), III: La prima crisi dell’Antico Regime. 1768-1776 (Torino 1979), IV: La caduta dell’Antico Regime. 1776-1789 (Torino 1984), V: L’ltalia dei lumi (2 tomi, Torino 1987 e 1989). Nel 2001 è stato ripubblicato Utopia e riforma nell’illuminismo (1970) e nel 2004 è uscito Pagine repubblicane («Biblioteca Einaudi»).

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