Il Pianto e il Sorriso
Autore/i: Gibran Kahlil
Editore: Ugo Guanda Editore
traduzione di Leopoldo Carra, in copertina: Giovane caduto da un albero, Miniatura attribuita ad Aqa-Riza.
pp. 166, Parma
Le prose e le poesie di Il pianto e il sorriso, pubblicate originariamente in lingua araba e poi in inglese, rappresentano gran parte della produzione giovanile di Gibran, e si raccolgono idealmente intorno a Il mio compleanno, testo composto a Parigi nel 1908. L’autore, a una prima ricognizione del reale, osserva i mutamenti della propria sensibilità, elabora il suo pensiero e va formulando (nucleo vorticoso di ardori, aneliti e ostacoli) la sua risposta alla vita. Lo slancio negativo, la ribellione contro le istituzioni del secolo, la disperazione su questa terra (e il conseguente rivolgersi alla morte come a suprema liberatrice) appartengono a una stagione, un momento dell’anima individuale, che chiameremmo «romantica»; e su questa scena è rappresentata, in evidenti figure, la tragedia della ricchezza e della povertà, dell’oppressione e della debolezza. Pure, nell’ammirata contemplazione della bellezza del cosmo, si rivela all’anima inquieta la religione dell’amore (unione dei corpi e unione delle anime), vertice spirituale dell’esperienza terrena. Esiste, in questo stesso mondo, un piano superiore di giustizia. Il pianto è fecondo, ed è una cosa sola con la gioia; «non tutto è vano sotto il sole», e «l’umanità è lo spirito della divinità sulla terra». Ecco che si fa strada l’illuminata consapevolezza della missione della poesia: l’ultimo testo del volume, La voce di un poeta, lascia presagire quella pronuncia ferma, gnomica, che conferirà alle visioni del Profeta il loro valore di universale ammonimento.
L’ardente misticismo di Gibran trova compiuta espressione nell’esemplarità di personaggi fuori dal tempo; ma la storia, con il suo travaglio e i suoi contrasti, ha segnato ogni pagina, insieme alla nostalgia, struggente e fiera, che l’esule nutre per la terra d’Oriente. L’uso ricco dell’immagine e la piana semplicità del linguaggio, la commistione dei registri, insomma, che eleva la mente alle scabre e vertiginose altezze dello stile biblico, fanno il pregio di queste creazioni giovanili, in cui i lettori potranno ripercorrere dall’inizio il cammino artistico e spirituale del grande autore libanese.
Gibran Kahlil Gibran nacque a Bisharri, in Libano, nel 1883 e morì a New York nel 1931. Poeta, filosofo, pittore, fu considerato nel mondo arabo il genio della sua epoca. Ma la sua fama si diffuse ben presto oltre i confini del Medio e Vicino Oriente: le sue opere furono tradotte in più di venti lingue e i suoi disegni e dipinti furono esposti nelle grandi capitali del mondo. Il Profeta, pubblicato nel 1923, è considerato un vero capolavoro. Le opere di Gibran nel catalogo Guanda: I segreti del cuore, Le ninfe della valle, Il precursore e Il folle, Il pianto e il sorriso, Sabbia e onda, Versi spirituali.
Argomenti: Cultura Araba, Letteratura, Misticismo, Poesia,