Il Monaco e il Filosofo
Il buddhismo oggi – Pensiero occidentale e saggezza buddhista a confronto nelle domande di un padre razionalista e ateo e nelle risposte di un figlio che ha abbracciato la vita contemplativa nel buddhismo
Autore/i: Revel Jean-François; Ricard Matthieu
Editore: Neri Pozza Editore
introduzione di Jean-François Revel, traduzione di Giuliano Corà.
pp. 368, Vicenza
Perché questo successo crescente del buddhismo in Occidente? E’ il segno della crisi della civiltà scientifica e tecnica e di un suo bisogno insoddisfatto? Nessuno era più qualificato di Matthieu Ricard, insieme intellettuale occidentale e monaco buddhista, per trattare questa questione e spiegare che cos’è il buddhismo. Jean-François Revel, pur con una serie di riserve e obiezioni, accoglie, del buddhismo, l’aspetto che egli giudica accettabile ed universale, cioè la sua saggezza nella condotta di vita, e mette in luce i fallimenti del pensiero occidentale, in particolare il crollo dei grandi sistemi filosofici e delle grandi utopie politiche, che potrebbero spiegare l’attuale interesse degli occidentali per una forma di saggezza ad un tempo molto antica e molto nuova. Ecco come e perché, a Hatiban, in Nepal, nell’isolamento di un eremitaggio, hanno avuto luogo, nel maggio del 1996, i colloqui che costituiscono la sostanza di questo libro.
Matthieu Ricard, nato nel 1946, dopo aver seguito studi scientifici in biologia che l’hanno portato fino alla docenza, aderisce al buddhismo, e nel 1972 si stabilisce definitivamente in Asia, per seguirvi l’insegnamento dei suoi maestri tibetani. Diventa monaco, impara il tibetano e studia i testi sacri. Accompagna spesso il Dalai Lama nei suoi viaggi, in qualità di interprete.
Jean-François Revel, nato nel 1924, è il padre di Matthieu Ricard. Filosofo agnostico e avverso a ogni metafisica, è uno degli intellettuali più anticonformisti e provocatori di Francia, autore di numerosi libri di successo, come per esempio Né Marx né Gesù (1970), La tentazione totalitaria (1976), La nuova censura (1977), Come muoiono le democrazie (1983), La conoscenza inutile (1989).