Il Male Oscuro
Autore/i: Berto Giuseppe
Editore: Rizzoli
introduzione di Carlo Salinari.
pp. III-418, Milano
La nevrosi che si scatena nel protagonista dopo l’atroce morte del padre; il suo crescere e proliferare mostruosamente fino a procurargli acuti malesseri fisici, che i medici tentano invano di curare; infine la scoperta della psicanalisi che magari non lo guarisce ma dà un volto e un nome a ogni cosa, a tutti gli incubi, i sogni e le fobie, e gli rivela il suo processo d’identificazione col padre. È questa l’ardua, rischiosa e vischiosa materia di un romanzo fra i più interessanti di questi ultimi anni, il primo che – dopo «La coscienza di Zeno» di Svevo – affronti come tema centrale l’analisi del profondo. Per rappresentare questa discesa agl’inferi, Berto ha creato uno stile originalissimo, un discorso indiretto libero che assorbe in sé dialogo, riflessione e descrizione, in un fittissimo concatenarsi di frasi dal movimento vorticoso e frenetico, coinvolgendo completamente il lettore.
Giuseppe Berto, nato nel 1914 a Mogliano Veneto, è laureato in lettere. I suoi romanzi «Il cielo è rosso» (1947), «Il brigante» (1951), «Il male oscuro» (1964), e «La cosa buffa» (1966) hanno avuto successo in tutto il mondo. Ha pubblicato anche il romanzo breve «Le opere di Dio» (1948), il diario «Guerra in camicia nera» (1955), il volume di racconti «Un po’ di successo» (1963), il dramma «L’uomo e la sua morte» (1964), la favola «La fantarca» (1965), il pamphlet «Modesta proposta per prevenire» (1971), i lavori teatrali «Anonimo veneziano» (1971, ripubblicato sotto la veste di romanzo breve nel 1976) e «La passione secondo noi stessi» (1972). Ultimi suoi lavori sono: «Oh Serafina!» (1973) da cui è stato tratto un film di successo, e la raccolta di racconti «È forse amore» (1975). Nel 1964, realizzando un caso unico, con «Il male oscuro» ha vinto contemporaneamente il premio Viareggio e il premio Campiello.
Argomenti: Letteratura, Letteratura Italiana, Romanzo,