Il Libro di J
Autore/i: Bloom Harold; Rosenberg David
Editore: Leonardo Editore
prima edizione, introduzione degli autori, la traduzione dall’ebraico del Libro di J è di David Rosenberg, traduzione di Francesco Saba Sardi.
pp. 320, Milano
Scrisse quello che per tutta la civiltà occidentale è stato il Libro dei Libri. Creò il più grande personaggio letterario di tutti i tempi: Dio. E, forse, era una donna.
Fra gli studiosi della Bibbia, è noto che i primi cinque libri del Vecchio Testamento ebraico, messi insieme da un redattore anonimo intorno al 400 a.C., contengono un più antico nucleo di storie, scritte nel secolo X, durante il regno di re Salomone. Il loro autore viene comunemente chiamato J, dall’iniziale del nome che dà a Dio, Jahveh. Ma chi era J? E possibile distinguere la sua voce nel mosaico di stili che formano il Pentateuco?
Attraverso una nuova traduzione dall’ebraico, David Rosenberg scrosta le successive mani di vernice che hanno rivestito nei secoli questo nucleo sorgivo della Scrittura: ed emergono in una nuova luce la creazione di Adamo ed Eva, la cacciata dall’Eden, la torre di Babele, la distruzione di Sodoma e Gomorra, le vicende dei primi patriarchi e delle loro donne, Giuseppe e i suoi fratelli, Mosè, le piaghe d’Egitto, l’Esodo.
Sorprendentemente, la narrazione appare tessuta di ironia, spesso di aperta comicità, animata da giochi di parole sottilissimi, densa di una vitalità gioiosa e ancora ignara delle angosce del peccato. Il misterioso autore dell’Autore del mondo si rivela tutt’altro che naif: la sua prosa poetica, libera da preoccupazioni moraleggianti e pari in altezza letteraria alle opere di Omero, Dante, Shakespeare, esige quindi lo stesso tipo di lettura che si applica ai capolavori della letteratura universale.
Harold Bloom, grande critico avvezzo a ribaltare i preconcetti, fa di più: dalla sua affascinante analisi affiora la figura non di uno scrittore perduto, ma di una scrittrice suprema. J, l’autrice di Dio, era probabilmente una dama della sofisticata corte di Salomone, una signora raffinata, ironica, appassionata e arcana: un’unica, magnifica mente femminile che sintetizzò il mito e la realtà nella potente immagine di Jahveh.
Harold Bloom, nato a New York nel 1930, è uno dei maggiori critici letterari americani. Insegna lettere all’università di Yale e inglese all’università di New York. Come teorico della letteratura è celebre per aver messo in dubbio il confine tra linguaggio poetico e linguaggio critico e per aver introdotto il concetto di misreading, un “fraintendimento creativo” che ogni nuovo autore applica ai testi… dei suoi precursori. Bloom ha pubblicato venti libri, fra cui L’angoscia dell’influenza (1973), A Map of Misreading (1975), La Cabala e la tradizione critica (1982), Agon (1982). Sta lavorando attualmente a due saggi, The American Religion e Shakespeare and Originality.
David Rosenberg, poeta e saggista, è stato direttore editoriale della Jewish Publication Society. Ha pubblicato fra l’altro: Testimony: Contemporary Writers Make the Holocaust Personal (1989). In collaborazione con Bloom, sta completando una nuova traduzione della Cabala.
Argomenti: Bibbia, Testi Sacri, Vecchio Testamento,