Il Libro delle Soste
Autore/i: Abd el-Kader
Editore: Rusconi
prima edizione, introduzione, traduzione e note di Michel Chodkiewicz, traduzione dal francese di Anna Silva, in sovraccoperta: Miniatura del XV secolo proveniente da un Diwān di Hafiz, Biblioteca di Kabul, Afghanistan.
pp. 224, Milano
«Bisogna che l’anima abbia la certezza che Dio è un Agente libero il quale, conformemente alla sua scienza e alla sua saggezza, fa quanto è appropriato, come è appropriato, nella misura appropriata e nel momento appropriato; con la conseguenza che, sotto ogni rapporto e da ogni punto di vista, non può aversi atto più perfetto e saggio del suo, e che se il servo avesse accesso alla Saggezza divina e alla conoscenza di quanto richiedono le circostanze sceglierebbe di compiere solo e soltanto quell’atto. Quando l’anima possiede tale certezza raggiunge la “stazione” del consenso alla volontà di Allah, è “pacificata” e la realizzazione dei decreti divini non turba la sua immutabile serenità.» È questo probabilmente il nucleo essenziale intorno al quale si svolge la meditazione di Abd el-Kader, pensatore dalla personalità robusta e complessa presso il quale, anche per il rilievo letterario delle sue pagine, la mistica islamica raggiunge certamente una delle sue più alte espressioni. Lucida e rigorosa, la sua riflessione, perfettamente circolare nei suoi sviluppi e nella sua logica, è tutta un inno da un lato al «consenso» della creatura al suo Creatore, dall’altro a quel «gradimento e amore di Dio» in virtù dei quali «Egli ha dato esistenza alle sue creature, e che sono il motivo di tale esistenza»: temi, come si vede, che, pur tra tante inevitabili differenze che non vanno ignorate – e che naturalmente avvalorano oltremodo l’interesse del volume -, avvicinano singolarmente quelli di Abd el-Kader ai raggiungimenti di molti dei più significativi mistici occidentali.
Certo è che i capitoli di questa raccolta, tratti tutti dal Libro delle soste, il capolavoro di Abd el-Kader e la summa del suo pensiero, sono tali, per persuasività e suggestione, da poter essere fortemente sentiti anche da chi appartiene a una civiltà religiosa diversa dalla sua.
Nato nel 1808 presso Orano, morto nel 1883 a Damasco, l’emiro Abd el-Kader venne in gioventù riconosciuto capo d’un gruppo di tribù algerine avverse alla penetrazione francese, e condusse contro questa una lunga guerriglia. Fatto prigioniero nel 1847, trascorse un periodo d’internamento in Francia e, liberato nel 1852, passò il resto della sua vita a Damasco, dedicandovisi agli studi e al magistero religioso. Nel 1860, sempre a Damasco, si oppose generosamente ai massacri dei cristiani.
Argomenti: Islamismo, Orientalistica, Oriente, Sacro, Saggezza, Spiritualità, Sufismo,