Il Libro delle Parole Altrimenti Smarrite
Autore/i: D’Alessandro Sabrina
Editore: Rizzoli
prima edizione, prefazione di Stefano Bartezzaghi, le tavole che illustrano il libro sono state realizzate da Sabrina d’Alessandro con il contributo di immagini tratte da volumi antichi altrimenti smarriti.
pp. 418, ill. in b/n n.t., Milano
…Ammiro molto Sabrina D’Alessandro per aver avuto la capacità di costruire con questo libro una macchina che rimette in vigore parole meravigliose, che ci paiono risuonare di una musica che non abbiamo mai sentito, splendere di colori che non abbiamo mai visto. Le parole smarrite, le loro sillabe enigmatiche hanno da dire qualcosa che non si perde mai e ci riguarda da vicino…(Stefano Bartezzaghi)
C’è un modo straordinariamente rotondo per definire un uomo di bassa statura e alta considerazione di sé: «salapùzio». Una parola poco, pochissimo usata, ma colorita e sonora; quattro semplici sillabe capaci di contenere la complessità di un tipo umano, di raccontarla in modo sincero e immediato, trasformando una realtà sgradevole in allegra catarsi canzonatoria. Aspre o scioglievoli, enigmatiche o lampanti, le parole hanno la capacità di dare voce a cose che altrimenti non vedremmo, creando un’idea dove prima non c’era, e ci consentono di far risuonare la realtà in modo nuovo, diverso. Le parole non solo sono interessanti, ma soprattutto sono piene di bellezza. Dimenticarle, sostituirle, semplificarle è un po’ come appiattire la nostra stessa percezione della realtà, rinunciando a sfumature e colori che raccontano e trasformano l’identità delle relazioni umane. Ogni tanto fa bene concedersi un momento di “risquitto”, così come variare con una “rùzzola” o un “raperónzolo” i soliti turpiloqui può giovare al fegato e portare la bile a essere meno commossa. Queste parole esistono anche per aiutarci a vedere e a vivere meglio; tornare a usarle, tornare ad apprezzarle e ad amarle non significa solo salvaguardare un patrimonio linguistico, ma alimentare la ricchezza, e l’allegria, del nostro immaginario profondo.
Sabrina D’Alessandro, artista e studiosa del linguaggio. Nel 2009 fonda l’URPS, Ufficio Resurrezione Parole Smarrite. Il suo lavoro spazia dalle arti visive alla scrittura, dal video alla performance, in una ricerca unica e inesauribile che parte dall’archeologia della parola per arrivare a un modo nuovo di leggere la realtà e di reinventarla.
Prefazione: Di alcune premesse e metodi di consultazione
- Coppie di riboboli
- Elencazione di ticchi e di orrori
- Dell’amore e di altri esizi
- Esempio di ingiurie in una redamazione rimpedulata
- Catalogo di capizucca coticoni
- Inventario degli oggetti rinvenuti nella pancia di un tiburone
- Elencazione delle attività di uno scopamestieri
- Del risquitto e di altre amenità
Ringraziamenti
Bibliografia
Argomenti: Lingue e Fonetica, Linguistica, Storia, Tradizioni,