Il Libro della Virtù e della Via – Il Te-Tao-Ching Secondo il Manoscitto di Ma-Wang-Tui
Autore/i: Lao Tzu
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
postfazione e cura di Lionello Lanciotti, in sopraccoperta: Yu Tzu Ming, Fiori di loto e uccelli acquatici (part.), XIII sec., Kyoto, Chionin.
pp. 126, Milano
«Essere e non essere reciprocamente si generano; difficile e facile reciprocamente si completano… alto e basso reciprocamente si invertono… il prima e il poi reciprocamente si seguono; è costante.
Perciò il saggio rimane nell’atto di non agire, pratica l’insegnamento di non parlare.»
La versione che qui presentiamo del più noto lesto taoista. Il libro della virtù e della via (Te-tao-ching) attribuito al mitico Lao-tzu, è compiuta sul più antico dei manoscritti ritrovati, quello rinvenuto nel 1973 nel corso degli scavi archeologici di Ma-wang-tui. Siamo dunque di fronte a una scoperta, più che a una rilettura, di quest’opera fondamentale che proietta intense suggestioni anche sul nostro mondo, e il cui significato può intuirsi solo nei percorsi del paradosso. Perché il Tao, il primo principio creatore dei diecimila esseri – tra cui l’uomo – che compongono l’universo, non può essere definito. In esso si armonizzano, come in una summa oppositorum, tutte le antinomie: principio maschile e femminile, luce e tenebre, forza e debolezza. Non lo si può raggiungere né con lo studio né con il ragionamento, tanto meno con l’azione. L’individuo con chi governa, distaccarsi dal contingente, rinunziare a ogni ambizione. Solo così potrà comprendere cos’è il Tao e raggiungere l’autentica immortalità.
- Il libro della virtù e della via
- Il Te-Tao-Ching Secondo il Manoscitto di Ma-Wang-Tui
Postfazione di Lionello Lanciotti
Argomenti: Orientalistica, Oriente, Ricerca Interiore, Saggezza, Spiritualità, Trascendenza,