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Il Libro dei Vagabondi

Il Libro dei Vagabondi

Lo “Speculum cerretanorum” di Teseo Pini, “Il vagabondo” di Raffaele Frianoro e altri testi di “furfanteria”. A cura di Piero Camporesi

Autore/i: Autori vari

Editore: Giulio Einaudi Editore

a cura di Piero Camporesi, collana: NUE (Nuova Universale Einaudi) n° 145

pp. CLXXXII-436, Torino

La storia dei “falsi vagabondi” è storia eminentemente letteraria, quindi fantastica, fortemente irreale, e, inoltre, tendenziosa e classista. Uomini come Teseo Pini e Raffaele Frianoro, pur tenuto conto della loro particolare ottica, non possono che trasmetterci una immagine alterata, fuorviante e, in definitiva, faziosa, del pauperismo e della mendicità. Il “mestiere di vagabondo” fu quasi sempre frutto di un duro bisogno, non di libera scelta: perfidia, simulazione e satanismo conseguenze necessarie e dirette del crudele “stato di necessità” che costringeva poveri, diseredati, disoccupati e mendicanti a una continua mimetizzazione, a una dolorosa girandola d’invenzioni nuove per sopravvivere e per tirare, in qualche modo, avanti. I bandi e gli editti contro i mendicanti che si susseguono dai tempi degli imperatori romani fino all’attuale testo unico sulle leggi di Pubblica Sicurezza, in Italia come in ogni altro paese “civile”, testimoniano da una parte la gravità, la profondità e l’estensione del fenomeno, dall’altra la risposta che il potere dava ai diseredati e agli affamati.
Se la letteratura dei vagabondi e dei pitocchi riesce spesso a muovere il riso del lettore, o almeno il sorriso, se spesso diventa divertimento e buffonesca commedia, vista e letta da un ipotetico ma autentico straccione, diventa ignobile pantomima letteraria, cinico travisamento e colpevole mistificazione di un dramma millenario “recitato” su un copione di fame, di stenti, di sangue, da una moltitudine inimmaginabile d’infelici sbattuti dal destino sul palcoscenico di un atroce teatro della crudeltà. (Dalla introduzione di Piero Camporesi)

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Introduzione di Pietro Camporesi

Addenda
Poscritto
Bibliografia generale

– Il libro dei vagabondi

– Teseo Pini, Speculum cerretanorum

. Nota al testo

– Raffaele Frianoro, Il vagabondo ovvero Sferza de’bianti e vagabondi

. Nota al testo – bibliografia delle edizioni del “Vagabondo”

. Ai lettori
. Dell’origine de’bianti, pitocchi, cerretani, o vagabondi
. Delle varie specie di bianti, ovver pitocchi, vagabondi e cerretani
. De’bianti
. De’felsi
. Delli affrati
. De’falsi bordoni
. Delli accattosi
. Delli affarfanti
. Delli accapponi
. Delli alacrimanti
. Delli ascioni
. Delli accadenti
. De’cagnabaldi
. Delli mutuatori o imprestatori
. Delli attremanti
. Delli admiracti
. Delli acconi
. Delli attarantati
. Delli apezzenti
. Delli cocchini
. De’spectini
. Delli iucchi, ovvero ribattezzati
. De’falpatori, ovvero maestri delle arti
. Delli affarinati
. Delli alampadati
. De’reliquiarii
. De’pauliani
. Delli alacerbanti, ovvero protobianti
. De’calcidiarii
. De’lotori
. De’crociarii
. De’compatrizanti
. Delli affamiglioli
. De’poveri vergognosi
. De’morghigeni
. De’testatori
. Di molte altre storie di vagabondi

– Le “Imposture” dei cerretani

. Nota

– Nota di parole e frasi furbesche di mano di Luigi Pulci

. Nota

– Vocabolarietto furbesco

. Nota
. da un vocabolarietto di lingua furbesca

– Modo nuivo de intendere la lingua zerga

. Nota

– Le jargon de l’argot

– Il furbesco milanese

. Dal vocabolario milanese-italiano di Francesco Cherubini

Appendice

– I prestigi dei cerretani

. Dalla Stultifera navis di Sebastiano Brant
. Prefazione di Martin Lutero al Liber vagatorum
. Dall’Ecclesiastes, di Erasmo da Rotterdam
. De’guidoni, o furfanti, o calchi, dalla Piazza universale di tutte le professioni del mondo di Tommaso Garzoni

– Simulazione e malizia. L’”arcimestiere” dei “compagni degli angeli”

. Delle astuzie de’mendicanti, pitocchi e forfanti, dai Discorsi morali contro il dispiacere del morire detto athanotophilia di Fabio Glissenti. – Dalle Disquisitiones magicae di Martino del Rio

– Tra magia e truffa

. Dalle Dissertazioni sopra le antichità italiche di Lodovico Antonio Muratori. – Dalle lezioni sopra il Decamerone di Giovanni Bottari

– Furfanteria in prosa e in verso

. Tutto il mondo è ciurmeria, dal Viaggio in Alemagna di Francesco Vettori. – Delle lodi della furfanteria al furfante re della furfantissima furfantaria eletto di Anonimo. – L’arte della forfanteria di Giulio Cesare Croce. – Dialogo in furbesco tra Scatarello e Campagnolo assassini da strada di Bartolomeo Bocchini

– I vagabondi e la legge

. Il dilettevole Essamine de’Guidoni, Furfanti o Calchi. – Il giudice criminalista di Antonio Maria Cospi (De’ladri vagabondi. De’ladri vagabondi d’invenzioni. De’medici falsi. Degli zingari. De’gioiellieri falsi. De’falsatori di carte. Ladri della dormia. Diverse truffe fatte da finti alchimisti. De’finti negromanti e ritrovatori di tesori). – Dalla Pratica universale di Marco Antonio Savelli

– L’Opera dei mendicanti

. Dall’Opera de’poveri mendicanti (Abusi de li poveri mendicanti. Abusi de’poveri vergognosi. Abusi de li ospitali. Abusi de li monasteri e religiosi)

– Venezia: mendicanti e opere pie

. Da Venezia trionfante e sempre libera di Nicolò Doglioni

– Per i cerretani

. Dal Discorso sopra Cerreto di Giuseppe Tarugi

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