Il Libro dei Santuari
Titolo originale: Sefer hêkalôt
Autore/i: Anonimo
Editore: Se
cura e postfazione di Giancarlo Lacerenza, nota alla traduzione dell’autore.
pp. 128, Milano
La storia del Sefer hêkalôt è probabilmente fra le più travagliate e affascinanti nell’intero corpus della letteratura mistica giudaica. Il testo attualmente disponibile sembra essersi formato in almeno tre tempi successivi intorno a un antico nucleo preesistente, il cui contenuto, di tenore fortemente apocalittico, e per molti versi affine a certe sezioni dello pseudepigrafo Libro di Henoch, cui l’intero nostro testo è stato a lungo direttamente ma impropriamente accostato. Redatto forse in area babilonese intorno al V-VI secolo d.C., il Sefer hêkalôt afferisce a quel ramo della speculazione cabalistica noto come ma‘aseh merkavah o «Opera del Carro», il cui obiettivo è l’esperienza diretta della presenza di Dio. Tale esperienza, come insegnano le tradizioni, è conseguibile tramite pratiche ascetiche e un viaggio estatico attraverso le realtà ultraterrene dei Cieli, dei campi angelici e dei Sette Santuari, di cui è possibile varcare le soglie eludendo la sorveglianza dei guardiani ad esse preposte grazie a inni, parole e simboli magici.
Nel Sefer hêkalôt il viaggio verso la visione della merkavah è attribuito a Rabbi Išmael ben Eliša, un autorevole tanna realmente vissuto nella Palestina del I-II secolo d.C.; gli fa da guida il Metatrôn, importante e complessa figura della speculazione cabalistica, misterioso «Angelo della Presenza» dimorante presso il trono divino.
Oltre agli aspetti «religiosi» del Metatrôn, il Sefer hèkalèt sottolinea in maniera del tutto particolare il suo aspetto umano, non dimenticando mai che sotto le spoglie dell’«Angelo della Presenza» si cela il patriarca Henoch, assunto in Cielo da Dio, che ne fa il suo scriba attribuendogli il nome-epiteto di Metatrôn. La duplice figura di Henoch-Metatrôn rivela così una profonda e irrisolvibile tragicità: Henoc risulta condannato a un destino di grandezza e a un eterno conflitto con il suo doppio.
Nota alla traduzione
- Il libro dei Santuari
Note al testo
Postfazione di Giancarlo Laceranza
Bibliografia
Argomenti: Cultura, Luoghi Sacri Magici Misteriosi, Spiritualità, Tradizioni,