Il Grande Esodo – Storia delle Migrazioni Italiane nel Mondo
Autore/i: Incisa di Camerana Ludovico
Editore: Edizioni Corbaccio
introduzione dell’autore, in copertina: Partenza dal porto di Palermo, 1913.
pp. 432, numerose tavole b/n f.t., Milano
Dal Medioevo ai nostri giorni, dall’America all’Estremo Oriente, dai politici agli artisti, dai borghesi ai proletari, II Grande Esodo è uno straordinario affresco degli italiani fuori d’Italia. Un libro che, grazie alla prospettiva di lungo periodo e alla vastità delle ricerche compiute, ridimensiona lo stereotipo negativo dell’emigrante straccione e racconta con partecipazione e ammirazione l’epopea di milioni di italiani, grandi e piccoli.
Sulla grande emigrazione italiana fra Ottocento e Novecento sono apparsi studi storici e sociologici, resoconti giornalistici e racconti letterari che hanno talora suscitato (come Sull’Oceano di Edmondo De Amicis) grandi emozioni umane e passioni politiche. Mai prima d’ora tuttavia l’esodo italiano era stato raccontato e studiato in una lunga prospettiva storica. È questa la prima originalità del libro di Ludovico Incisa di Camerana. Guardato dall’alto della storia, il grande affresco dell’Italia nel mondo assume nuovi lineamenti e suggerisce nuove riflessioni. Non esiste soltanto l’emigrazione miserabile e «stracciona» su cui molti scrittori hanno versato in questi anni lacrime di rabbia e di indignazione sociale. Vi fu la grande emigrazione mercantile, dalla fine del Medio Evo al Rinascimento, primo esperimento di globalizzazione economica. Vi fu il ciclo culturale tra la fine del Rinascimento e l’Ottocento, durante il quale gli emigranti italiani erano pittori, scultori, poeti di corte, cantanti, attori, ballerine, architetti, generali, banchieri, consiglieri del principe, prelati, spose di sovrani, segretari di Stato ed esuli politici. Vi fu l’esodo di massa dal 1861 al 1914, che diffuse stereotipi e pregiudizi alquanto diversi da quelli che avevano distinto l’immagine dell’Italia all’estero nei secoli precedenti. Vi fu un ciclo «misto», dal 1945 al 1970, durante il quale partirono dall’Italia operai e tecnici, minatori e imprenditori, proletari e borghesi. E vi è infine un ciclo recente, non ancora concluso, durante il quale le distanze tra la madrepatria e le sue colonie demografiche nel mondo si sono fortemente accorciate. Mentre i figli e i nipoti della vecchia emigrazione hanno ormai raggiunto posizioni eminenti, altri italiani all’estero scelgono di tornare in patria. Mentre gli emigranti di un tempo salivano lentamente i gradini della scala sociale, quelli d’oggi s’inseriscono subito nelle università, nei laboratori di ricerca, nei mercati finanziari, nel mondo nuovo del design e della moda. Mentre l’emigrazione è stata per molto tempo una scelta definitiva, ora si configura come una sorta di «pendolarismo» su scala internazionale.
La seconda originalità del libro è lo stile dell’autore. Il Grande Esodo è un’opera di sociologia storica, ricca di acute riflessioni sulla natura del fenomeno e sulle sue relazioni con la realtà italiana. Ma è anche un grande palcoscenico attraversato da una folla di personaggi grandi e piccoli, tutti descritti con le qualità letterarie di un autore che dimostra di possedere, di fronte alla varietà dei casi umani, una straordinaria combinazione di ammirazione, compassione e ironia.
Ludovico Incisa di Camerana è stato ambasciatore in America Latina e sottosegretario di Stato agli Affari esteri nel governo Dini. Nei suoi libri ha studiato le dimensioni sociali ed economiche del fascismo, la modernizzazione della Spagna franchista, la storia dell’America Latina, la politica estera degli Stati Uniti ei rapporti internazionali nella guerra fredda. Tra le sue opere menzioniamo L’Argentina, gli italiani, l’Italia, Stato di guerra e, nella Collana Storica della Corbaccio, I caudillos, una grande storia «biografica» dell’America Latina e L’Italia della luogotenenza.
Argomenti: Storia dei Popoli, Storia Italiana,