Il Giovane Giuseppe
Titolo originale: Der Junge Joseph
Autore/i: Mann Thomas
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
introduzione di Lea Ritter Santini, traduzione di Bruno Arzeni, in copertina: Il dio Thot, divinità mitica dall’aspetto di un babbuino che porta sul capo un disco lunare (IV sec. a.C.), Parigi, Louvre, Dipartimento di Antichità egiziane.
pp. 268, Milano
Il giovane Giuseppe è il secondo romanzo (1934) della celebre tetralogia manniana Giuseppe e i suoi fratelli, il cui primo volume, Le storie di Giacobbe (1933) è pubblicato in questa stessa collana. Forse il miglior libro di Thomas Mann, secondo André Gide, questo romanzo svolge la motivazione psicologica dell’odio dei fratelli per Giuseppe, figlio dell’amatissima Rachele e per questo prediletto dal padre Giacobbe. L’eroe vi è presentato in tutte le sue umane fragilità: la sua natura curiosa e instabile è quella appassionata ed egocentrica dello studioso e del letterato, la sua personalità quella versatile dell’artista; il dio cui è devoto è Thot, una mitica divinità egizia che presiede a tutte le attività intellettuali. È «un romanzo – sono parole dello stesso Mann – con ostacoli saggistici, un insieme di ricerca e di epica, di messa in scena e di giocosa scientificità». In appendice al volume si pubblicano, nella taduzione di Lea Ritter Santini, due testi inediti: un’introduzione di Thomas Mann alla tetralogia, e il bellissimo frammento “Il fanciullo Henoch” trovato fra le parti del romanzo non rielaborate.
Argomenti: Letteratura, Racconti, Romanzo,