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Il Gioco del Don Juan – Byron e la Satira

Il Gioco del Don Juan – Byron e la Satira

Autore/i: Brilli Attilio

Editore: Edizioni A. Longo

unica edizione, introduzione dell’autore.

pp. 296, Ravenna

Gioco del Don Juan: lo si intenda come scacco al mitico eroe e come rilancio del canone eversivo del singolo nei confronti del sistema; ma con la differenza appunto che un tempo era la società ad invocare la pena eterna per l’eroe, mentre ora è l’eroe che mette alla gogna la società. Lo si intenda allora come straniamento dell’umano contesto ad opera di un simbolo astratto, di un’idea provocatoria che costringe allo scoperto l’astuzia mimetizzatrice dell’uomo e della parola.
Picarescamente peregrinante sul filo dell’avventura, l’idea-simbolo trasla a dimensioni iperboliche, in contrasti insanabili, costumi e ideologie altrimenti fruibili nella letteratura per tenui opposizioni. Gioco quindi dei ribaltamenti prospettici che, come avviene comunemente nella satira, con l’istituzione di inconsueti punti di vista: «prima» o «dopo» la vita, «sopra» o «sotto» il piano dell’umano, inquadrano una realtà non deformata nelle sue linee costitutive, bensì per semplice processo di straniazione. Gioco infine di Byron con se stesso, nella emarginazione del satanico come altro da sé, e con il lettore, nel continuo processo di innesco e disinnesco della prospettiva straniante, di partecipazione e oggettivazione critica della colpa e della pena comuni.
Che poi l’elemento ludico raggiunga l’apice nella lingua e nello stile, nel folto intersecarsi della lingua letteraria comunitaria con quella del clan, nell’ambiguità ove lingua dello spirito e lingua delle funzioni fisiologiche si scambiano le parti, nella codificazione retorica con la narcisistica effusione, cui corrisponde la sfuggente tecnica digressiva, tutto ciò referenzia il generale disegno eversivo del Don Juan byroniano, della maggiore satira romantica pur così densa di fermenti razionalistico-settecenteschi, «dentro» e «fuori» ad un tempo la propria epoca.

L’autore è attualmente incaricato di lingua e letteratura inglese nella Facoltà di Magistero dell’Università di Siena e assistente nel Magistero di Urbino. Laureato in lettere e in lingue, si è dapprima interessato alla poesia metafisica inglese del Seicento pubblicando uno studio sulle fonti latine delle poesie amorose di John Donne.
Con un saggio sul Leopardi satirico, Satira e Mito nei Paralipomeni Leopardiani, Urbino, 1968, si è in prevalenza orientato alla ricerca nel campo della satira, della parodia e del grottesco. Oltre alla traduzione di satire romantiche (Byron, Austen, Peacock) ha in preparazione uno studio sulle retoriche e antiretoriche della satira inglese.

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Introduzione

  1. Don Juan, Scelta e Funzione di un Mito
  2. Metafora e Simbolo
  3. Lingua, Retorica e Stile

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