Il Gioco degli Occhi – Storia di una Vita (1931-1937)
Titolo originale: Das Augenspiel Lebensgeschichte 1931-1937
Autore/i: Canetti Elias
Editore: Adelphi Edizioni
quinta edizione, traduzione di Gilberto Forti, Biblioteca Adelphi 161, in copertina: Caffè viennese.
pp. 392, Milano
All’inizio di questo libro, il terzo della sua autobiografia, Canetti ci appare circondato dai relitti fumanti del rogo in cui sono stati distrutti i libri di Kien, il protagonista di “Auto da fé”. Attorno a sé, vede il deserto e un’incombente rovina. Poi, a poco a poco, la scena ricomincia a popolarsi, e le figure che vi si mostrano sono memorabili. Innanzitutto Hermann Broch, che ci viene incontro come «un uccello, grande e bellissimo, ma con le ali mozze». Poi Hermann Scherchen, l’infaticabile direttore d’orchestra «sempre alla ricerca del nuovo». Poi Anna Mahler, figlia del compositore, con la quale Canetti intreccia un complesso rapporto amoroso. Poi lo scultore Fritz Wotruba, irruento e selvaggio, come «una pantera nera che si nutrisse di pietra». Infine Musil, «sempre in armi, pronto alla difesa e all’attacco», nel suo totale isolamento; e Alban Berg, che si espone al mondo nella sua totale gentilezza d’animo, mentre un lieve cenno di ironia gli sfiora la bocca. E, ogni volta, in questi ritratti in movimento, avvertiamo lo straordinario dono fisiognomico di Canetti. Un gesto, un modo di respirare, un accento, una reticenza, tutto diventa cifra di una figura, emblema di un qualcosa di unico, che però svela un tratto della natura di cui siamo fatti. Dietro a quel dono riconosciamo una fonte inesauribile dello scrittore Canetti: la sua «passione per le persone». A mano a mano che si delineano i profili delle figure, risalta anche, come una presenza palpabile, lo sfondo: Vienna. Di questa città, vista nei suoi ultimi anni di grandezza, nessuno ha saputo tracciare un ritratto altrettanto preciso e affascinante. Come la Vienna dell’”Uomo senza qualità”, sull’orlo della prima guerra mondiale, questa di Canetti, negli anni che precedono l’annessione nazista, è un sistema di orbite planetarie, dove conducono esistenze parallele alcune forme pure ed estreme del vero e del falso. Per Canetti, il vero erano sei o sette persone che «seguivano una propria strada e non se ne lasciavano distogliere da nessuno». Il falso era un fitto «gracidio di rane», che proveniva da un mondo culturale pieno di vanità e di sapienza mondana, prodigiosamente abile nel giocare le sue carte e insieme inconsistente nel suo ultimo fondo. In questi anni, Canetti attraversa tutte queste orbite incompatibili e qui le descrive con la trascinante immediatezza del romanziere. Ma il vero centro di questo sistema, il suo Sole, è una singola persona, il dottor Sonne, che vuole dire appunto «sole». Osservato per lungo tempo ai tavoli del Café Museum, poi conosciuto e ammirato, quest’uomo che «parlava come Musil scriveva» diventa a poco a poco il centro di gravità nella vita di Canetti, un’ombra benefica, un «invisibile» Sarastro. A differenza dei tanti che si gonfiano e che si agitano, Sonne non ha, apparentemente, un’opera a cui dedicarsi e non si lascia prendere dall’eccitazione. Parla di tutto fuorché di sé, e ogni volta la sua parola illumina quella singola cosa che cade sotto il suo sguardo. In una città sonnambolica e straparlante, è colui che veglia, come la luce discreta e solitaria dietro una finestra, di notte. Col personaggio di Sonne, Canetti ha svelato uno dei suoi segreti e costruito una grande figura romanzesca. Ma non soltanto questo: ha trovato l’occulto punto di equilibrio da cui osservare i rotanti astri viennesi, che solo da quel punto diventano pienamente percepibili.
Elias Canetti (1905-1994). Scrittore di lingua tedesca. Nato in una famiglia di ebrei sefarditi, ebbe come lingue materne l’antico spagnolo e il bulgaro. Lettore molto precoce, nel 1911 si stabilì a Manchester con la famiglia e lì imparò l’inglese. Dopo la morte improvvisa del padre, nel 1912, si attaccò fortemente alla madre che divenne la figura dominante della sua educazione intellettuale. A Vienna (1913) e poi a Zurigo (1916) conquistò la quarta lingua: il tedesco, a cui poi sarà sempre fedele come scrittore. Nel 1921 fu a Francoforte e nel 1924 a Vienna, per volere della madre e dello zio cominciò a studiare chimica. Si laureò ma non fece mai il chimico poichè sin dall’infanzia aveva deciso che poteva essere soltanto uno scrittore.
Del 1932 è la commedia caricaturale Nozze, con personaggi smodatamente avidi di denaro e di sesso; del 1935 il suo primo e unico romanzo L’accecamento (che nell’edizione italiana del 1967 prenderà il titolo Auto da fè), che racconta la storia di un intellettuale, il professor Kien, ossessionato fin dall’infanzia dal desiderio di leggere tutto, che muore nel rogo dei suoi centomila volumi. Il romanzo doveva essere il primo di un ciclo di sette, ognuno dei quali imperniato sulla figura di un monomaniaco.
Nel 1938 lasciò Vienna e si stabilì a Londra. Qui iniziò a lavorare alla monumentale ricerca Massa e potere che lo impegnò per vent’anni e il cui primo (e unico) volume uscì nel 1960. Canetti ha indagato il potere e la massa in un modo unico e personalissimo e l’opera si colloca tra il saggio e la divagazione fantastica.
Il 1952 fu l’anno di due commedie, Commedia della vanità e Le vite a scadenza. Gli anni successivi videro un ritorno alla critica e alla letteratura. Uscirono allora, tra gli altri, i saggi Potere e sopravvivenza (1972), La coscienza delle parole (1975), Il Cuore segreto dell’orologio (1987), La tortura delle mosche (1992). Scrisse poi la sua autobiografia, primo grande successo, dalla quale videro la luce i volumi: La lingua salvata (1977), La fiaccola nell’orecchio (1980, edita in italiano con il titolo Il frutto del fuoco) e Il gioco degli occhi (1985).
Nel 1981 Canetti ricevette il Premio Nobel per la letteratura.
La sua opera non va ricordata per la sola dimensione letteraria: è il tentativo di affrontare a mente nuda i massimi problemi dell’uomo contemporaneo.
PARTE PRIMA: NOZZE
- Büchner nel deserto, Occhio e respiro, Inizio di un contrasto, Il direttore d’orchestra, Trofei, Strasburgo, Anna
PARTE SECONDA: IL DOTTOR SONNE
- Un gemello in dono, Il «Nero in piedi», Silenzio al Café Museum, Commedia a Hietzing, Alla ricerca dell’uomo buono, Sonne, Nell’Operngasse
PARTE TERZA: IL CASO
- Musil, Joyce senza specchio, Il benefattore, Gli ascoltatori, Funerale di un angelo, La suprema autorità
PARTE QUARTA: GRINZING
- Himmelstrasse, L’ultima versione, Alban Berg, Incontro al Liliput-Bar, L’esorcismo, La delicatezza dello spirito, Invito in casa Benedikt, «Io cerco i miei pari!», Una lettera di Thomas Mann, Ras Cassa. – Gli schiamazzi notturni, Il tram
PARTE QUINTA: L’EVOCAZIONE
- Incontro insperato, La guerra civile spagnola, Discussione nella Nussdorferstrasse, Hudba. Danze di contadini, Morte della mamma
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