Il Fiore del Male
Bandito a Milano
Autore/i: Bonini Carlo; Vallanzasca Renato
Editore: Marco Tropea Editore
prefazione di Renato Vallanzasca e di Carlo Bonini, collana: Le Querce.
pp. 280, illustrazioni b/n, Milano
Per dare un senso al proprio presente, ogni uomo vive anche del proprio passato. Un ergastolano solo di quello. Renato Vallanzasca deve al suo passato un futuro sbarrato da un “fine pena: mai”. Renato Vallanzasca ha rapinato, ha ucciso. “Per pudore” nei confronti delle sue vittime, spiega, non ha mai chiesto perdono. “Per lealtà con se stesso” e con il suo personale codice d’onore ha sempre rifiutato di vestire i panni del collaboratore di giustizia.
Ora, dal chiuso di un carcere di massima sicurezza, a quarantanove anni appena compiuti, ventotto dei quali trascorsi in cella, ha accettato di raccontare la storia della sua vita, di frugare nel secchio della memoria. Senza apparenti infingimenti, senza repentine e sospette conversioni. Il ritratto che ne scaturisce è quello di un uomo che, dopo aver contribuito a costruirlo, accetta di fare i conti con il proprio Mito negativo. Non per rinnegarlo, ma per accettarne la sconfitta, svelandone nel contempo inediti retroscena.
È una storia violenta, quella di Renato Vallanzasca. È una storia di cui, per la prima volta, vengono messe completamente a nudo le radici. Per raccontarcela insieme a lui, Carlo Bonini ha passato dodici giorni nel carcere speciale di Novara.
Carlo Bonini è nato a Roma nel 1967. Giornalista, lavora a Milano nella redazione del Corriere della Sera, dove si occupa di cronache giudiziarie. Insieme al giudice Francesco Misiani ha scritto La toga rossa (Marco Tropea Editore, 1998), con il quale ha vinto il premio Rea per la saggistica.
Renato Vallanzasca è nato a Milano nel 1950. La sua banda ha scritto alcune tra le pagine più importanti della cronaca nera della seconda metà degli anni settanta. Arrestato nel febbraio del 1977, è attualmente detenuto in esecuzione della pena definitiva dell’ergastolo.
…”Non so quando rubare smise di essere un passatempo, per diventare una professione. Sarà perchè non mi pare di aver fatto altro nella vita. Certo, non provenivo da una famiglia ricca. Ma non è questo il motivo per cui cominciai. Ho cominciato e basta. C’è chi nasce per fare lo sbirro, chi lo scienziato, chi per diventare Madre Teresa di Calcutta. Io sono nato ladro.”…
prefazione
- 1. Novara 1999
- “Ligera” a Milano
- Il ladro
- L’arrivato
- Il matto
- La batteria
- Dillinger
- Ammazzare subito
- Piazza Vetra
- Emanuela
- Dalmine
- Roma
- Francis
- Il matrimonio
- Fuori dal raggio
- La morte
- I killer delle carceri
- La nave
- Milano, Milano
- Fine corsa
- Forza Milan – W Pantani
- Nuoro
- Renè
Argomenti: Denunce e Reportage, Giornalismo, Memorie, Sistema Giudiziario Leggi e Democrazia, Storie di Vita,