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Il Dossier – La Mia Vita a Berlino Est Raccontata dalla Polizia Segreta

Il Dossier – La Mia Vita a Berlino Est Raccontata dalla Polizia Segreta

Titolo originale: The File. A Personal History

Autore/i: Garton Ash Timothy

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prima edizione, traduzione di Maria Cristina Leardini.

pp. 236, illustrazione b/n, Milano

Nel 1978, ancora fresco dei suoi studi di storia a Oxford, Timothy Garton Ash parte per Berlino, nella speranza di poter apprendere dalla città divisa qualcosa di più sulla natura della libertà e della dittatura. Non appena si trasferisce dal settore occidentale a quello orientale, la Stasi, la polizia segreta della Germania Est, apre un dossier sul suo conto e inizia a controllare ogni sua attività e interesse (compreso il crescente coinvolgimento nel movimento polacco di Solidarność), le sue amicizie, persino i suoi amori.
Quindici anni più tardi, caduto il Muro e riunificata la Germania, lo storico inglese varca la soglia del ministero che custodisce i documenti della Stasi e chiede di vedere il suo dossier. Così, nel leggere i rapporti che lo riguardano, scopre che molte persone che aveva frequentato, amici, professori o semplici conoscenti, erano in realtà informatori della polizia segreta. Decide allora di rintracciarli per capire i motivi della loro scelta e per cercare una risposta alla domanda «Che cosa fa di un uomo un dissidente attivo e di un altro il fedele servitore di una dittatura? Di un uomo uno Stauffenberg e di un altro uno Speer?». Interrogativo, questo, che ci costringe a chiederci: «E io che cosa sarei stato?». Scoprendo con abilità i vari strati di realtà e inganno, incontrando amici, insospettati nemici ed ex funzionari della Stasi, ripercorrendo le vite di informatori e dissidenti, Garton Ash ci mostra come sia difficile stabilire una qualsiasi verità storica, quanto le nostre azioni dipendano dalle circostanze in cui siamo nati e ci siamo formati e, di conseguenza, come a volte sia arduo tracciare una linea netta
tra colpevoli e innocenti.
Il dossier – che è al tempo stesso la ricostruzione della storia personale dell’autore (come l’ha vissuta e come è stata raccontata da chi gli era vicino) e un’indagine sul mondo ormai scomparso della Germania Orientale – si legge con passione come un romanzo di Graham Greene o di George Orwell, anche se ogni parola in esso contenuta è assolutamente vera.

Timothy Garton Ash (1955) ha studiato storia contemporanea a Oxford dove, dal 1990, è fellow al St Antony’s College. Collabora con «The Indipendent», «The Spectator» e «The New York Review of Books». Ha vinto il Somerset Maugham Award, il Prix Européen de l’Essai, il David Watt Memorial Prize. Profondo conoscitore delle vicende dell’Europa Centro-orientale ha pubblicato The Polish Revolution (Jonathan Cape 1983), Le rovine dell’Impero (Mondadori 1992) e In nome dell’Europa (Mondadori 1994), frutto di anni di ricerca, delle sue esperienze personali, della consultazione di archivi e documenti riservati del partito comunista e della polizia segreta della Germania Orientale, nonché di colloqui con i protagonisti dello scenario politico europeo.

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