Il Dio della Felicità
Una storia di Gesù
Autore/i: Del Bo Dino
Editore: Rizzoli
pp. 272, Milano
Questa è una vita di Gesù quale può essere scritta – se non fosse un luogo comune – da un cristiano d’oggi per un lettore d’oggi, cioè un lettore che, scaltrito e quasi diffidente, si difende male dal bisogno di credere. Proprio per questo Dino Del Bo s’è fatto come un dovere di rifuggire tanto dai presuntuosi arabeschi degli apparati critici – dei quali non si viene mai a capo – quanto dai devoti cimenti delle letture edificanti. Sono i due scogli che appaiono subito in queste acque, e che un buono scrittore, messosi alla bisogna, deve evitare, pena il totale naufragio dell’opera. L’erudizione non deve affatto apparire e neanche il troppo del colore e della fantasia, che han da essere, invece, disciplinati e come contenuti nella ragione prima del libro.
Trattandosi dell’Uomo-Dio, l’autore, a mano a mano che i fatti della vita, di Gesù gli vengono sotto la penna, ne espone la dottrina, traendola da quelli, e cogliendola nel suo nascere e nello stesso suo atteggiarsi dalle parole del Maestro negli animi dei discepoli. Questo è il punto dove debbono convergere le energie d’uno scrittore, il punto più difficile. Proprio qui appare la dote migliore del libro di Del Bo, quando le verità non appena uscite dalla bocca di Gesù vanno a comporsi negli abissi del cuore dell’uomo, perenne preda dei sofismi della cultura e dei demoni delle passioni.
Di più, e come in trasparenza, si scorge, via via, la dolente sorte di noi lettori, dopo le eresie vecchie e nuove e le critiche annoso, e dopo le vicende del Cristianesimo più sensibile e attuale, dell’idealismo al marxismo, alle problematiche più recenti, che hanno lasciato, e lasciano, nella vita dello spirito, inquietanti tracce e ferite non chiuse.
Pertanto, questo libro, scritto con curiosità e passione, e animo schietto e libero, ci viene dalla più chiara ed esatta anagrafe della biografia e della critica, come l’intendono oggi i lettori. Ad esso le esperienze di certo esistenzialismo, quale si può legittimamente derivare da San Paolo e da Sant’Agostino (e dalla lettura di Pascal) e lo spirito della filosofia classica danno un significato inedito e toccante; e lo collocano nello scaffale della nostra libreria più raccolta tra le vite scritte da Papini e da Mauriac, da Gabriel Marcel e dagli altri pochi che si son dati a correre, come Del Bo, il mirabile rischio di farci vedere Gesù vivo, tra noi mortali. (G.G.)
Dino Del Bo è nato a Milano il 19 novembre 1916. Ha, fra l’altro, pubblicato un libro di racconti Le mattine del mese di maggio con prefazione di Carlo Emilio Gadda. È, inoltre, autore di una serie di studi politici, tra i quali La volontà dello Stato, che ha ottenuto il premio Viareggio e La crisi dei dirigenti a cui è stato assegnato il premio Lanzara. L’ultima sua opera, alla quale è stato conferito il premio Sibari, è rappresentata da L’Adamo celeste, un commento a cinque lettere di San Paolo.