Il Desiderio di Maternità
Autore/i: Autori vari
Editore: Bollati Boringhieri Editore
traduzione, introduzione e cura di Lisa Baruffi, scritti di Sally Macintyre, Margaret Mead, Edith Jacobson, Judith Kestenberg e altri.
pp. 288, Torino
Questo volume vuole indagare a fondo il desiderio di maternità, verificando se esso si ancori a una struttura biologica o quasi-biologica immutabile e universale ovvero sia riconducibile a un insieme di motivazioni socialmente” e culturalmente prescritte. Sono questi i temi che i saggi qui raccolti affrontano, gli uni da un punto di vista socioantropologico, gli altri in una prospettiva psicoanalitica. Tra i primi, il saggio di Sally Macintyre dimostra come la definizione di “naturale, normale, istintiva” attribuita dai medici alla maternità vari in funzione dello stato civile della donna. Secondo Nicole-Claude Mathieu, la ricerca, focalizzandosi sulla madre come luogo psicobiologico per il bambino, ha dimenticato la donna come soggetto sociale.
Margaret Mead tende a considerare desiderio e rifiuto di figli un frutto dell’apprendimento. Joan Busfield rileva le pressioni dirette e indirette che inducono le donne a desiderare matrimonio e figli. Nel campo psicoanalitico, invece, le autrici, pur discostandosi (Edith Jacobson per prima) dalla sequenza base suggerita da Freud per spiegare la genesi del desiderio di un bambino, procedono come se un modello elementare (le tensioni vaginali non scaricate per Judith Kestenberg, l’innata femminilità della bambina per Therese Benedek) valesse universalmente, prescindendo dalle configurazioni di società, storia, cultura. Criticando la psicoanalisi, Frederick Wyatt sottolinea, come del resto Mark Flapan, la necessità di pensare la riproduzione in termini pluralistici, come sequenza i cui stadi differiscono ampiamente per i problemi che pongono e gli appagamenti che offrono.
Argomenti: Gravidanza, Maternità,